COSA ACCADE AL CORPO QUANDO È SOTTO STRESS?
Il Biologo Nutrizionista
A cura della Dottoressa Carolina Capriolo
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“Lo stress, un dispendio di energie!”
Comunemente si ritiene che lo stress sia la causa scatenante di diverse situazioni di malessere. Questa definizione non è propriamente esatta in quanto lo stress è la risposta del corpo per preservare le energie e per fronteggiare al meglio le difficoltà che la vita ogni giorno ci presenta.
Infatti sotto stress il corpo inizia a rilasciare diversi ormoni, tra i quali soprattutto adrenalina e cortisolo, che favoriscono la possibilità di “sopravvivenza all’imminente pericolo” (risposta immediata, tecnicamente chiamata “fight or flight response”).
E’ un po’ quello che avviene quando un leone attacca la sua preda: l’animale in pericolo avrà come primo obbiettivo quello di tentare la fuga, quindi in tutti modi dovrà preservare le energie per correre, aumentando la frequenza cardiaca e incrementando così velocità, lucidità e riflessi.
Per l’uomo la minaccia può essere reale (uno sforzo fisico intenso, la mancanza di cibo, un’operazione chirurgica, condizioni climatiche estreme) o immaginaria (tutto ciò che riguarda la sfera emotiva, ad esempio preoccupazioni al lavoro, litigi con amici o parenti, la perdita di una persona cara); non importa di che natura sia la minaccia, il nostro fisico la percepisce come stress!
Questa gestione dello stress è una risposta fisiologica “di emergenza”, prevista dal corpo per brevi periodi di tempo, poiché durante questa fase l’organismo mette in secondo piano tutto ciò che non considera necessario per la sopravvivenza, come ad esempio la digestione, la riparazione dei tessuti, l’eliminazione dei radicali liberi e tante altre funzionalità; mancanze che a lungo termine compromettono la salute e l’equilibrio biochimico e metabolico.
Questo è ciò che accade a chi conduce una vita molto stressante, che per lavoro o per altri motivi si deve assumere grosse responsabilità, sostenendo anche ritmi molto serrati.
E’ possibile aiutare il corpo a fronteggiare queste fasi “critiche” fornendo un giusto apporto di amminoacidi, poiché il loro fabbisogno cresce in ragione dell’aumentata produzione di ormoni dello stress. Di solito ad un lavoro sempre più stressante corrisponde una maggiore carenza di vitamina D. Oltre all’apporto di quest’ultima, anche alcune sostanze adattogene, come ad esempio la Rhodiola e l’Ashwaganda, possono rivelarsi preziose per il riequilibrio dei livelli ormonali. Non meno importanti, per contrastare la formazione di radicali liberi, sono gli antiossidanti.