PANDEMIA E PASSAGGIO GENERAZIONALE
Il notaio risponde
A cura di Aldo Francisci
PANDEMIA E PASSAGGIO GENERAZIONALE
Notaio in questo contesto di Pandemia e di incertezze fiscali, conviene oppure no accelerare il passaggio generazionale tra genitori e figli?
La storia recente dell’imposta sulle successioni e le donazioni in Italia è stata piuttosto travagliata. Dopo che nel 2000 il governo Amato ridusse le aliquote e tolse la franchigia unica, il governo Berlusconi abolì del tutto l’Imposta l’anno successivo. Il governo Prodi reintrodusse l’imposta nel 2006, ma senza modifiche rispetto alla versione del 2000.
Nella sua struttura attuale, l’Imposta si applica a tutte le quote ereditarie e le donazioni tra persone vive, con franchigia per ciascun beneficiario (un milione di euro tra genitori e figli e tra coniugi). I trasferimenti tra parenti in linea diretta che superano il milione di euro vengono tassati al 4%; se gli interessati sono fratelli, l’aliquota si alza al 6% e la franchigia si abbassa a 100mila euro; se i soggetti sono parenti fino al quarto grado, l’aliquota rimane al 6% ma senza franchigia. Lo stesso vale per i trasferimenti verso tutti gli altri soggetti, ma con aliquota all’8%. La tassazione italiana sull’eredità è considerata generosa, non solo per i bassi livelli delle aliquote e le alte franchigie, ma anche per la lista dei beni che sono esenti da imposta e per il principio catastale di calcolo del valore degli immobili, non aggiornato ai crescenti valori di mercato.
Da un punto di vista teorico, la letteratura economica si interroga da tempo su quale sia il livello di tassazione ottimale, senza aver ancora raggiunto un consenso univoco. Studi recenti indicano come aliquota ottimale il 50%-60%.
Attualmente le imposte sulle eredità in Italia sono tra le più basse al mondo e recenti proposte politiche vanno nella direzione di portare l’Italia nella media europea. Va però considerato che in Europa, negli ultimi decenni, c’è stata una convergenza verso la riduzione dell’imposta di successione. In particolare, Portogallo, Svezia, Austria, Repubblica Ceca e Norvegia hanno abolito la tassa sull’eredità. In Svezia e Norvegia le principali critiche che hanno portato all’abolizione riguardavano la natura non del tutto redistributiva, in quanto la tassa risultava onerosa per le classi medie e facile da eludere per la parte più alta della distribuzione.
Recenti proposte suggeriscono di combinare una soglia di esenzione con aliquote marginali progressive, in modo tale che l’onere peserebbe poco o nulla sulla classe media e maggiormente sulle eredità più elevate, rendendola generalmente più redistributiva. Inoltre, l’inclusione nell’imponibile di vari beni oggi esentati renderebbe indubbiamente più difficile trovare facili scorciatoie.
Ad ogni modo, considerando il momento difficile che attraversa l’Italia, è plausibile che una riforma del genere possa essere approvata dal Parlamento, in tempi anche piuttosto brevi. Pertanto, chi sta pensando ad un passaggio generazionale, è bene che pensi di accelerare il processo decisionale per approfittare delle attuali condizioni fiscali di grande favore.
Il Notaio è sempre disponibile a fornire chiarimenti e dare suggerimenti sul tema per il complessivo interesse delle famiglie.
Salvatore Di Lauro Notaio in Abano Terme