INTERVISTA CON CRISTINA POLLAZZI ASSESSORE ALLA CULTURA DI ABANO TERME

L’intervista di Aldo Francisci

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INTERVISTA CON CRISTINA POLLAZZI ASSESSORE ALLA CULTURA DI ABANO TERME

La incontriamo presso la sede del Museo Civico, aperta da pochi mesi, e ci accoglie con l’orgoglio della padrona di casa che mostra lo splendore della propria residenza. “Si tratta certamente del risultato di cui vado più fiera” dice l’Assessore “non solo perché siamo riusciti a chiudere una partita cominciata ben quarant’anni fa, ma soprattutto perché il Museo che abbiamo aperto al pubblico non sarà un contenitore inerte di opere, bensì un soggetto partecipativo, mutevole e dinamico, in costante rilettura del suo contenuto”.

I tagli dei nastri sono sempre fonte di gioia per i politici.

“Non si tratta solo di inaugurare per farsi belli, ma di dotare Abano di un Museo” prosegue la Pollazzi “che sarà un soggetto attivo e partecipativo, in grado di dialogare con la città, offrendo accanto alla collezione momenti di musica, teatro, danza. Il suo ruolo sociale sarà la sua funzione essenziale, il fine della sua esistenza: infatti, contribuirà alla conoscenza e alla trasmissione del sapere integrandosi ed identificandosi con il territorio e con la sua storia, non solo garantendo la salvaguardia della collezione, ma anche favorendo attività tese a favorire uno spazio di fruibilità culturale”.

L’Assessore sembra un fiume in piena e quindi per frenare l’entusiasmo cerchiamo di fare gli avvocati del diavolo: deve ammettere, però, che stiamo parlando di attività rivolte a un pubblico minoritario.

“Fin dall’inizio del mio incarico ho seguito delle linee di principio che per me sono fondanti il compito di un Assessore alla Cultura: rafforzare in tutti la curiosità del sapere, la capacità del confronto costruttivo e competente, offrendo varie opportunità in relazione alle proprie inclinazioni. Chiarito questo, non mi sento di proporre eventi dai contenuti solo puramente edonistici, di sicuro successo, ma che scalfiscono solo la superficie lasciando poco o nulla all’interiorità e al sapere. Questa convinzione ha reso e rende più complesse sia la scelta tematica sia l’organizzazione legata alla realizzazione delle Manifestazioni. La molla di questo mio lavoro non si identifica, quindi, con finalità elettoralistiche, ma con una volontà di essere al servizio di una città per seguire la strada di un miglioramento culturale, in senso lato, continuo”.

Tutto interessante, ma possiamo tradurre in esempi concreti?

“Premesso che il nuovo turista non si accontenta più dell’offerta del Termalismo tradizionale, ma sceglie anche a seguito di valutazioni di contesto come ambiente naturale, enogastronomia ed offerta culturale, Abano Terme ora deve configurarsi anche come centro culturale, grazie, per esempio, a precisi progetti come la mostra fotografica All about woman di Eve Arnold nei meravigliosi spazi dell’ipogeo della Villa. Si tratta della prima di una serie di esposizioni in grado di parlare ad un pubblico internazionale qual è quello dei frequentatori della Villa. Il nome di Eve Arnold è legato soprattutto ai ritratti di personaggi dell’alta società e dei divi di Hollywood (Marilyn Monroe, Joan Crawford, Liz Taylor, Marlene Dietrich, Indira Gandhi, ecc.), ma ciò che preferiva era altro: gli incontri con la gente comune, con gli anziani, con le donne, con i bimbi, che aveva conosciuto nei suoi solitari lunghi viaggi in India, in Afghanistan, in Cina, in Mongolia oppure nei quartieri dei diseredati, dei discriminati, come Harlem”.

Ma come siete riusciti a ottenere questa prestigiosa esposizione?

“In questo, come in altri casi, è stato decisivo aver creato una rete di collaborazioni. Mi dispiace non poterle citare tutte, ma solo a titolo di esempio vorrei ricordare la convenzione triennale con il Dipartimento dei Beni culturali dell’Università degli Studi di Padova. La collaborazione scientifica, che nasce da questo accordo, è finalizzata allo studio e alla valorizzazione della collezione dei dipinti del Museo. In particolare verranno organizzati dei cicli di conferenze, denominate “Ospiti in Villa Bassi”, da tenersi periodicamente. La prima serie di conversazioni si è tenuta con un altissimo gradimento da parte del pubblico”. Altra collaborazione importantissima è quella della Fondazione Cariparo che ha elargito un ricco contributo triennale per lo sviluppo del Museo, il quale ora si avvarrà della competente gestione di Coopculture, una della realtà più importanti in Italia nel campo delle istituzioni culturali.

Ma oltre al Museo cos’è stato fatto?

“Il Comune di Abano Terme ha ottenuto il titolo di Città che legge dal Centro per il libro e la lettura, emanazione del Ministero dei Beni Culturali. Questo risultato è stato ottenuto anche grazie alla sottoscrizione del Patto di Abano per la lettura, firmato da numerosi soggetti: il Comune, l’Associazione Biblioamat, tutte le scuole e le librerie del territorio. Il Patto prevede, tra l’altro, l’istituzione del tavolo di coordinamento e monitoraggio, che ha, tra i suoi compiti, la formulazione del piano biennale degli obiettivi con la programmazione di azioni atte alla promozione territoriale della lettura. Tra queste vorrei ricordare i due flash mob letterari che hanno portato centinaia di ragazzi a leggere ad alta voce in zona pedonale, alcuni incontri con l’autore all’interno della rassegna La fiera delle parole, ma soprattutto Libriabano. Si tratta di un nostro ciclo estivo di presentazioni di libri che quest’anno vedrà presenze prestigiose come il filosofo Massimo Cacciari e il vincitore del Premio Campiello Opera prima”.

Se si comincia a parlare di libri, si finisce col parlare di biblioteca, no?

“Infatti la Biblioteca Civica, che è un fiore all’occhiello della nostra comunità, in particolare con le sue attività culturali favorisce il diritto dei cittadini all’educazione permanente, molla per la formazione di Cittadini consapevoli, anche e soprattutto in tempi in cui viene messo in discussione il valore della cultura. Grazie alla collaborazione con numerose associazioni, tra le quali voglio ricordare Biblioamat, i cui volontari stanno arricchendo la Biblioteca, e Filosofia di vita, nel corso del 2018 in Biblioteca sono stati realizzati ben 172 incontri tra corsi, film, presentazioni di libri, conferenze e riunioni di gruppi di lettura.

La cultura, però, non è solo istituzioni culturali, ma anche spettacolo. Su questo fronte cosa è stato fatto?

“Abbiamo ulteriormente rilanciato la stagione di prosa, il cui successo rende persino problematico trovare un posto libero. Grazie alla collaborazione con il nostro concittadino Francesco Bonsembiante, noto produttore cinematografico, abbiamo potuto organizzare una prestigiosa rassegna di film di giovani autori italiani e poi ospitare parte del Detour. Festival del cinema di viaggio, d’altronde quale luogo più adatto di Abano per un Festival cinematografico dedicato al viaggio? Nei giorni scorsi si è svolto Super Walls, biennale internazionale di street art, che ha portato in città un decina di esponenti di questa recente forma d’arte che certamente contribuiranno a favorire quell’immagine, cui tende l’Amministrazione, di freschezza, novità e cambiamento del centro termale. La nostra dev’essere una città in movimento, una città viva e l’immediatezza comunicativa di questo tipo di espressione artistica risponde particolarmente ai gusti di un target giovane, per cui abbiamo arricchito la manifestazione con rock band, ma abbiamo anche affiancato conferenze sul tema e momenti a carattere ludico-didattico per i bambini”.

Insomma, la cultura è un ponte verso il futuro. Giusto?

“Certo, ma è anche riscoperta delle proprie radici. Come possiamo pensare al nostro futuro, se dimentichiamo il nostro passato? Per esempio l’anno scorso abbiamo messo in campo un ricco programma di iniziative per ricordare il centenario della fine della Grande guerra. In effetti nell’immaginario collettivo la Prima guerra mondiale evoca battaglie sui monti e lungo il Piave. Troppo spesso ci si dimentica che anche Abano Terme, ma allora era ancora Abano Bagni, dal 1915 al 1918, è stato coinvolta nella guerra, prima come città ospedaliera e poi, dopo la ritirata di Caporetto, come sede del Comando supremo dell’Esercito guidato da Armando Diaz che alloggiava presso l’Hotel Trieste. Bene per ricordare tutto questo, tra l’altro, in isola pedonale è stata allestita una rievocazione storica che ha visto la collaborazione di alcuni dei più prestigiosi gruppi di rievocatori. Insomma, Abano è stata inserita in una grandiosa macchina del tempo che ha consentito di tornare indietro di un secolo. Ma non finisce qui perché ho intenzione di promuovere altre iniziative legate alla riscoperta del nostro passato, come per esempio quelle per ricordare il nostro più illustre concittadino: Pietro d’Abano”.

Il futuro è rappresentato dalle giovani generazioni. Cosa è stato fatto per loro?

I giovani sono il pubblico del futuro e quindi, a mio avviso, è fondamentale realizzare delle attività pensate appositamente per favorire il loro precoce avvicinamento alla cultura nelle sue più disparate espressioni. In questi anni ho fatto in modo che, quando possibile, ci fosse uno spazio dedicato ai più piccoli nelle iniziative organizzate dal mio assessorato. Oltre a ciò ho rilanciato il sabato a teatro e parchi da favola, due attività rivolte espressamente all’infanzia.

Sembra che il suo bilancio sia positivo, dunque.

“Non è ancora tempo di bilanci, perché nei prossimi tre anni intendo ulteriormente favorire la crescita culturale della nostra Città. In effetti, per me le attività culturali e le manifestazioni sono anche un momento di coesione sociale e leve per la crescita del tessuto economico della città, particolarmente per il settore turistico. L’impegno profuso in termini di risorse umane ed economiche da parte dell’Amministrazione per la crescita della cultura nel nostro Comune non va considerato come un spesa, bensì come un vero e proprio investimento. E’ la cultura il vero motore dello sviluppo di una comunità e io punto su di una crescita che si misuri non solo sulla ricchezza materiale prodotta, ma soprattutto sulla qualità della vita raggiunta dai nostri concittadini”.

730 – FIGLI E FISCO: TUTTE LE DETRAZIONI

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a cura del Caf Acli di Padova
www.aclipadova.it – 049601290

730 – FIGLI E FISCO: TUTTE LE DETRAZIONI

Le detrazioni fiscali ad oggi previste per le spese dei figli, sono numerose con l’aggiunta di alcune novità, e vanno dalla palestra al nido; dalle gite scolastiche ai corsi di lingua e teatro, spese che rientrano tar quelle detraibili al 19%. È bene informarsi ed organizzarsi in maniera adeguata, per non perdere l’opportunità di avere i rimborsi corrispondenti.

Per ogni necessità o informazione e per prendere appuntamento per la compilazione della dichiarazione dei redditi potete contattare i Caf Acli della Provincia di Padova al numero 049601290.

Come scomporre la spesa

Indipendentemente dal coniuge che ha a carico il figlio, o della modalità in cui lo stesso è a carico (100% o 50%), la norma prevede che le detrazioni al 19% siano riconosciute all’intestatario della ricevuta. È, però possibile dividere la spesa tra i due genitori, a metà o a seconda dell’effettivo sostenimento della stessa da parte di ciascun genitore.

Sarà necessario annotare nel documento i dati anagrafici e fiscali dell’altro genitore e la percentuale di spesa. Nel caso in cui, la ricevuta è intestata ai figli, sarà detraibile al 50% e sarà necessario inserire i dati del genitore che ha sostenuto la spesa per intero. In caso di avvenuto rimborso da soggetti terzi, come il datore di lavoro attraverso accordi di welfare aziendale, sarà detraibile solo il quoziente di spesa a carico del genitore.

Spese per Asili Nido

È possibile detrarre, per ciascun figlio di età che va dai tre mesi ai tre anni, le spese di iscrizione al nido, pubblico o privato che sia, fino a un massimo di 632 euro a figlio. Questa possibilità vale anche per le sezioni sperimentali, dette “sezioni primavera”, aggregate alla scuola d’infanzia e ai nidi di infanzia. Per chi, nel medesimo periodo, ha ottenuto il bonus nido del Inps, non sarà naturalmente possibile avvalersi di questa detrazione. Saranno necessari fra i documenti di attestazione del pagamento la fattura, il bollettino bancario o postale e la ricevuta di pagamento. Basterà, invece, un’autocertificazione per dichiarare di non aver usufruito del bonus nido. Possono beneficiare della detrazione IRPEF del 19% i genitori che hanno sostenuto spese, debitamente documentate, relativamente alla frequenza degli asili nido (sia pubblici che privati) da parte dei propri figli: ai fini della detraibilità della spesa vale l’ammissione e la frequenza dell’asilo nido, non l’età e il compimento degli anni del minore.

Spese scolastiche

Per quanto riguarda il capitolo delle spese scolastiche effettuate durante il 2018, è fissata ad un massimo di 786 euro la spesa di iscrizione e frequenza. La detrazione è valida per le scuole pubbliche e per le scuole “paritarie”, dall’asilo alle scuole superiori, ivi compresi conservatori e istituti musicali del vecchio ordinamento, poiché equiparati a licei.

Sono, inoltre, detraibili anche eventuali contributi volontari chiesti dagli istituti, ad esempio per laboratori o aule multimediali.

Basterà presentare le ricevute o le quietanze di pagamento.

Mensa scolastica, gite, corsi ecc.

La mensa, i servizi di pre e post scuola, le gite e i corsi extrascolastici (lingua, teatro, ecc), l’assicurazione sono riconosciute e inserite nell’agevolazione riconosciuta sempre all’interno del tetto di spesa. La documentazione necessaria è molteplice: per la mensa e servizi integrativi servirà presentare la ricevuta del bonifico o il bollettino postale con la causale, la scuola e i dati dell’alunno. Nell’eventualità di pagamenti in contanti o attraverso l’acquisto di buoni, la ricevuta del soggetto che eroga il servizio o della scuola con i dati dell’alunno. Nel caso di pagamento a soggetti terzi come agenzie di viaggio o associazioni culturali, è necessaria la delibera di approvazione della scuola.

Sussidi didattici

Novità di quest’anno è la detrazione delle spese per l’acquisto di sussidi finalizzati a facilitare la comunicazione verbale, l’uso delle lingue straniere, il calcolo matematico, la scrittura da parte di studenti affetti da disturbi dell’apprendimento.

Non vi è limite massimo di spesa.

In questo caso sarà necessario presentare la prescrizione medica che attesti la necessità degli strumenti di assistenza didattica, la fattura e/o lo scontrino con il codice fiscale dello studente con annessa la descrizione del prodotto.

Sport: corsi e iscrizioni

Per i ragazzi di età compresa tra 5 e i 18 anni è prevista la possibilità di detrarre le spese di iscrizione alle attività sportive di palestre, piscine e impianti sportivi. È necessario che le associazioni sportive siano riconosciute dal CONI o da federazioni sportive nazionali. La detrazione è massimo di 210 euro per iscritto.

Per l’ottenimento della detrazione è necessario presentare una ricevuta con la denominazione o ragione sociale, l’attività sportiva compiuta, i dati anagrafici dell’iscritto/a e il codice fiscale di chi effettua il pagamento.

Trasporto pubblico

Prevista dall’anno scorso la detrazione fiscale del 19% per l’abbonamento annuale al servizio di trasporto pubblico, per un tetto massimo di 250 euro, comprese le spese per i familiari a carico. In questo contesto si può detrarre anche lo scuolabus.

Sarà necessario presentare l’abbonamento e la ricevuta di pagamento.

Canoni di locazione sostenuti da figli studenti universitari fuori sede:

Dal 2019 la detrazione per canoni di studenti iscritti a un corso di laurea presso una università ubicata in un Comune distante da quello di residenza almeno 100 km, e comunque, ubicato in una Provincia diversa. Se l’università è ubicata all’estero, si ritiene che debba essere rispettato il medesimo requisito della distanza. Inoltre, l’unità immobiliare presa in affitto deve essere situata nello stesso Comune in cui ha sede l’università o in comuni limitrofi.

Per i periodi di imposta 2017 e 2018, per fruire della detrazione era richiesto che l’università fosse ubicata in un Comune diverso da quello di provenienza dello studente distante almeno 100 km (caso generale) o 50 km, per gli studenti residenti in zone montane o disagiate.

Per i citati periodi di imposta era “sospeso” il requisito della Provincia diversa: gli studenti potevano risiedere in un Comune sito nella stessa Provincia del Comune ove era ubicata l’università, fermi restando i requisiti della distanza. Per l’individuazione dei comuni montani è necessario fare riferimento all’elenco allegato alla Circolare n. 9/1993 relativa all’ICI; la situazione di disagio si riferisce al comune di residenza dello studente e dev’essere valutata in base a criteri oggettivi riferibili al comune di residenza e non rispetto al comune in cui è sita la sede universitaria.

Pertanto dev’essere verificato se risultano percorribili diverse vie di comunicazione, tra le quali quelle ferroviarie e stradali, che collegano il Comune di residenza ad altri Comuni.

L’università poteva essere ubicata anche all’estero e l’unità immobiliare presa in affitto doveva essere situata nello stesso Comune in cui aveva sede l’università oppure in un Comune limitrofo.

Per fissare un appuntamento è necessario chiamare il centro unico prenotazioni al numero 049 601290

Le ACLI informano. È PARTITA LA CAMPAGNA FISCALE 2019

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a cura del Caf Acli di Padova
www.aclipadova.it – 049601290

È PARTITA LA CAMPAGNA FISCALE 2019: COSA C’E DI NUOVO DA SAPERE PER LA COMPILAZIONE DEL MODELLO 730 DI QUEST’ANNO

Il modello 730 rimane il modello dichiarativo più comodo e vantaggioso per i contribuenti, anche alla luce delle recenti novità introdotte dal legislatore ed è possibile compilarlo e inviarlo entro il 23 luglio 2019.

Ci sono diverse novità inerenti il modello 730/2019, relativo ai redditi 2018: è stato prorogato anche per il 2019 il Bonus Ristrutturazioni, la cui formula rimane identica a quella dello scorso anno sia per quanto riguarda la percentuale di detrazione (50%), sia per l’importo massimo detraibile (€ 96.000 per singola unità immobiliare), con l’obbligo, per alcune tipologie di intervento, della trasmissione della pratica all’ENEA. Sono state anche prorogate le detrazioni del cosidetto Ecobonus per gli interventi finalizzati al risparmio energetico.

Confermato il Bonus Mobili per l’arredo di immobili su cui sono stati effettuati interventi di ristrutturazione edilizia a decorrere dall’1 gennaio 2017.

Come da precedente Legge di Bilancio, l’importo su cui calcolare, per ogni alunno o studente, la detrazione relativa alle spese per la frequenza di scuole dell’infanzia e della scuola secondaria passa da € 717 a € 786 (il prossimo anno dovrebbe passare a € 800). In questa cifra sono previste le spese per la mensa, per lo scuolabus e per le offerte liberali per l’ampiamento dell’offerta formative.

Quest’anno è stato introdotto il Bonus Verde, che prevede per la “sistemazione a verde di aree scoperte private di edifice esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi” e per la “realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili” fino ad una spesa massima di € 5.000, una detrazione pari al 36% da recuperare in 10 anni, a condizione che il pagamento sia tracciabile (bonifici parlanti con medesima causale del bonus 50%, bonifici ordinari, carte di credito, bancomat).

Un’altra novità è stata l’introduzione della detrazione IRPEF del 19% per le spese sostenute per l’acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale, su un costo annuo massimo di € 250: l’agevolazione riguarda sia le spese sostenute direttamente dal contribuente per l’acquisto di un abbonamento del trasporto pubblico, sia quelle affrontate per conto dei familiari fiscalmente a carico, purché vengano conservati il titolo di viaggio e la documentazione relativa al pagamento.

È stata inoltre estesa la cedolare secca a negozi e botteghe oltre che per gli appartamenti.

Gli operatori dei Caf Acli della provincia di Padova saranno i vostri consulenti fiscali, e vi potranno consigliare, indirizzare, aiutare a espletare le incombenze previste dall’ordinamento di carattere fiscale. Affidandosi al Caf Acli gli utenti possono avere la certezza che ogni documento sarà a disposizione per eventuali controlli da parte degli organi preposti e potranno, comunicando un indirizzo e-mail valido, accedere direttamente al portale MyCaf dov’è possibile consultare e stampare una copia di ogni pratica elaborata presso gli uffici Caf Acli (modello 730, Redditi-ex Unico, RED, ISEE, etc.).

Per fissare un appuntamento è necessario chiamare il centro unico prenotazioni al numero 049 601290

In ricordo di GIANNI MENEGHETTI. UNA VITA PER LA FAMIGLIA L’OTTICA E I MOTORI

E’ scomparso nello scorso mese di gennaio all’età di 71 anni Gianni Meneghetti, stroncato dall’inesorabile malattia con cui lottava da oltre un anno. Lascia la moglie Michela, il figlio Filippo, la figlia Ilaria e il genero Alberto Veronese con i due nipoti Pietro e Francesco a quali il nonno Gianni era particolarmente legato.

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Le sue grandi passioni ottica e motori.

Gianni Meneghetti, titolare dell’omonimo Centro ottico di piazza Repubblica ha rappresentato una storica figura del settore ottico italiano. E’ stato tra i fondatori del Consorzio Ottico Italiano e i vicepresidente di Netcity.

Gianni Meneghetti, inizia la sua professione nel laboratorio del padre Nello fondatore dell’Ottica nel 1931 in via Marzia, esercizio ceduto nel 1960 per trasferirsi in piazza Repubblica, dove tuttora si trova l’Ottica Meneghetti.

Negli anni 60 studia ottica a Milano.

Fu uno dei dieci imprenditori che quasi trent’anni fa fondarono il Consorzio Ottico Italiano, oggi affermato con il brand GreenVision. Uscito nel 2000, ha poi dato vita a Netcity Visionet.

Molto attivo nel commercio aponense è stato il fondatore di Abano Terme Shops, associazione di cui è stato presidente, che riuniva i dettaglianti della zona per promuovere il territorio attraverso la promozione di storici eventi come la “Maschera d’argento”.

La sua grande passione per i motori lo porta a gareggiare per alcuni anni, come pilota amatoriale, con la sua mitica Lancia Delta Integrale Martini.

Tutti ricordano Gianni sempre sorridente, solare, persona positiva, un vero gentiluomo e con un grande senso della famiglia.

Numerose le testimonianze e i rinoscimenti del settore ottico italiano a Gianni Meneghetti. Così lo ricorda a b2eyes TODAY Paolo Fonelli, responsabile sviluppo di Netcity, a nome di tutto il vertice del network cui era legato Meneghetti.

«Tra le sue caratteristiche professionali spiccavano l’attenzione costante all’aggiornamento tecnico e la ricerca di strumentazione d’avanguardia per fornire ai clienti non solo prodotti di qualità, ma anche un servizio di alto livello e una completa garanzia di soddisfazione».

«Gianni era un professionista curioso verso l’innovazione e attento alle dinamiche del mercato e ha saputo trasferire le sue esperienze e la sua visione strategica all’interno di Netcity, il gruppo di cui da oltre 15 anni era vicepresidente – dice ancora Fonelli – Nell’ambito sia del lavoro sia della vita privata ha ricevuto simpatia e fiducia grazie al suo comportamento sostenuto da valori importanti, quali la lealtà e il rispetto per le persone, cui non faceva mancare mai la generosità di un sorriso. Gianni lascia al nostro settore l’esempio di un appassionato professionista e ai familiari e amici la ricchezza di valori umani da conservare per sempre come un bene prezioso».

Ottica Meneghetti verrà ora portata avanti dalla figlia Ilaria, dalla moglie Michela e dal genero Alberto Veronese con quella grande passione e professionalià che Gianni a saputo trasmettere loro.

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FATTURAZIONE ELETTRONICA: COS’È E COSA COMPORTA

La fatturazione elettronica è un sistema digitale di emissione, trasmissione e conservazione delle fatture che porterà all’abbandono del supporto cartaceo con tutti i relativi costi di stampa spedizione e conservazione. Il nuovo formato, in cui le fatture elettroniche dovranno essere prodotte, trasmesse, archiviate e conservate, è un formato digitale chiamato XML (eXtensibleMarkup Language), un linguaggio informatico che consente di definire e controllare il significato degli elementi contenuti in un documento, verificando così le informazioni ai fini dei controlli previsti per legge.

Dal 1° gennaio 2019 scatterà l’obbligo di fattura elettronica tra privati, non più solo verso la Pubblica Amministrazione, anche i titolari di partita Iva dovranno emettere il documento in formato digitale XML tramite il Sistema di interscambio (Sdi) dell’agenzia delle Entrate, ma per i primi 6 mesi dell’anno i ritardatari non saranno sanzionati. Imprese, autonomi e professionisti potranno emettere e ricevere direttamente i documenti, oppure potranno avvalersi di un professionista o intermediario. La fattura elettronica (sia emessa che ricevuta) dovrà essere conservata in digitale o attraverso un servizio messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate o con software realizzati ad hoc come l’applicazione della Zucchetti per la quale il Caf Acli farà da intermediario in dialogo con il suo programma di contabilità per agevolare i propri clienti.

Ci sono però alcune categorie che per il momento sono esentate da questo tipo di obbligo: non sono obbligati a emettere fattura elettronica i contribuenti minimi e i forfettari, ad eccezione di quelle destinate alla Pubblica Amministrazione, che fin dal 2015 devono essere emesse in formato modalità e-fatturaPA. Dal 1° gennaio 2019, minimi e forfettari dovranno però ricevere le fatture in formato elettronico se chi le emette nei loro confronti è un soggetto obbligato alla fatturazione elettronica. Inoltre, anche i soggetti obbligati alla fattura elettronica non sono tenuti a emetterla nei confronti di un soggetto (impresa o persona fisica) non residente in Italia. Tuttavia, per le operazioni con l’estero ci sarà, dal 2019, l’obbligo di comunicazione mensile dei dati con il nuovo adempimento cosiddetto “esterometro”.

La digitalizzazione interesserà tutti, anche i consumatori finali (tecnicamente detti “persone fisiche”) per quanto riguarda le fatture e le ricevute per le prestazioni sanitarie, i lavori degli artigiani o dei tecnici, consulenze legali e notarili, etc.

Le fatture in forma cartacea non potranno essere più emesse, sarà però possibile richiedere la cosiddetta “copia di cortesia” in formato cartaceo, ma solo ai fini della leggibilità del documento dal momento che il formato xml non è di facile comprensione e lettura.

La fattura elettronica non cambierà le regole generali di emissione della fattura, secondo cui la fattura deve essere emessa al momento dell’effettuazione dell’operazione, così come fissato dalla normativa. In particolare, le cessioni di beni si considerano effettuate nel momento della stipulazione, se riguardano beni immobili, oppure della consegna o spedizione, se riguardano beni mobili; le prestazioni di servizi si considerano effettuate all’atto del pagamento del corrispettivo. Oggi la fattura cartacea si considera emessa quando viene consegnata o spedita al cliente, mentre la fattura elettronica si considererà emessa quando verràtrasmessa o messa a disposizione dal cliente, attraverso il Sistema d’interscambio (Sdi) dell’agenzia delle Entrate. Ciò fa sì che la fattura elettronica dovrà, in alcuni casi, essere inviata al Sistema di interscambio entro termini particolarmente ristretti. Ad esempio, una consulenza legale sarà considerata effettuata al momento del pagamento e la fattura elettronica dovrà essere emessa entro le 24 del giorno in cui avverrà il pagamento, così come avverrà per una cena al ristorante pagata alle 23 di sabato sera.

Per porre rimedio alle difficoltà pratiche di rispettare tale obbligo, il decreto fiscale 119/2018 interviene con due mosse: dal 1° gennaio al 30 giugno 2019, non si applicheranno sanzioni in caso di tardiva emissione effettuata entro il termine di liquidazione dell’Iva di periodo o comunque le sanzioni saranno ridotte del 20% se la fattura, emessa tardivamente, parteciperà alla liquidazione periodica del mese o trimestre successivo. L’emissione tardiva della fattura allungherà anche i tempi della detrazione. Mentre dal 1° luglio 2019, cambierà la regola generale e la fattura potrà essere emessa entro 10 giorni dall’effettuazione dell’operazione. Comunque, nel caso in cui la data di emissione sia diversa da quella di effettuazione, tale data andrà indicata in fattura.

Il CAF ACLI di Padova seguirà i suoi clienti con incontri informativi e formativi per coloro che esercitano la libera professione, per gli autonomi e per le imprese e accompagnerà ognuno di loro nell’uso adeguato dello strumento informatico messo a disposizione dei possessori di partita iva. Per informazioni e per fissare un appuntamento con gli esperti del Caf è possibile chiamare il numero unico 049601290.

RISI E FONGHI

RISI E FONGHI

Ingredienti:

cucina• 200 g di funghi trifolati degli Euganei • Parmigiano • 500 g di riso • 100 g di burro • Sale

Si fa bollire il riso in acqua e si leva dal fuoco quasi al dente.

Si scola per bene e si condisce con burro dorato, salvia e battuto di funghi trifolati.

 

COMUNICAZIONE ENEA 2019: COS’È COME FUNZIONA

Il Commercialista
A cura del Dr. Stefano Baraldo info@studiobaraldo.it baraldoTel: 049 8774780 – 8774772 Fax: +39 49 8219962

La Comunicazione ENEA 2019 è una procedura online obbligatoria per chi intende avvalersi e sfruttare le detrazioni Ecobonus e Bonus ristrutturazione nel 2018 o nel 2019.

In base a quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2018, infatti, l’obbligo di comunicazione ENEA degli interventi eseguiti non è più solo per i lavori di risparmio energetico ma anche per le ristrutturazioni sebbene, per quest’ultimo adempimento, l’obbligo è partito da settembre 2018.

La Comunicazione Enea è un adempimento che i cittadini, imprese e condomini, devono espletare al fine di fruire delle detrazioni fiscali Ecobonus 65% e del bonus Ristrutturazione per la riduzione dei consumi energetici, per gli interventi conclusi entro la fine del 2019.

Per i contribuenti, infatti, è previsto l’obbligo di dover inviare, entro 90 giorni dal termine dei lavori, un’apposita Comunicazione ENEA affinché l’elenco dei lavori svolti per il risparmio energetico o per la Ristrutturazione edilizia per la riduzione dei consumi, siano trasmessi all’Ente che gestisce gli incentivi fisca

li sia per ll’Ecobonus che per le ristrutturazioni.

Come anticipato nella premessa infatti, dal 1° gennaio 2018 per effetto della nuova Legge di Bilancio, il Governo ha introdotto la Comunicazione Enea obbligatoria anche per gli interventi di ristrutturazione edilizia che comportano una riduzione dei consumi energetici agevolabili con una percentuale di detrazione al 50% qualora le spese siano sostenute entro il 31 dicembre.

L’obbligo della Comunicazione ENEA ristrutturazioni è partito dal mese di settembre 2018.

L’invio della comunicazione ENEA si effettua direttamente da soli accedendo al sito dedicato e registrandosi, oppure, rivolgendosi agli intermediari.

La Comunicazione ENEA funziona così:

- tra gli oneri previsti per la fruizione dell’Econbonus e del bonus Ristrutturazioni edilizie, c’è la Comunicazione all’ENEA.

- la Comunicazione ENEA deve essere compilata e trasmessa online tramite il sito ufficiale appositamente creato per il 2019;

- la Comunicazione ENEA è obbligatoria e deve essere effettuata entro 90 giorni dalla fine dei lavori e del cosiddetto collaudo, della scheda informativa contenente la sintesi degli stessi lavori.

- in caso di ritardo od omessa comunicazione, la violazione può comunque essere sanata;

- l’avvenuta Comunicazione online è tra i documenti richiesti per beneficiare dell’Ecobonus e bonus ristrutturazioni, insieme all’asseverazione che attesta che l’intervento realizzato è conforme ai requisiti tecnici richiesti e all’attestato di certificazione energetica;

- la Comunicazione una volta presentata può essere rettificata in caso di errori anche dopo la scadenza del termine previsto per il suo invio;

- la Comunicazione rettificata deve però essere inviata entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi nella quale la spesa può essere portata in detrazione, per cui se la spesa è effettuata nel 2018 entro il termine di presentazione del modello Redditi 2019, ossia entro il 31 ottobre 2019.

Per fare la Comunicazione ENEA per i lavori conclusi entro il 31 dicembre 2018 (o 31 dicembre 2019), il contribuente deve accedere all’apposito sito ufficiale.

Per il 2019 si deve attendere l’aggiornamento del sito.

Attraverso il suddetto sito, previa registrazione, il contribuente può compilare e trasmettere online la comunicazione ed allegare anche la documentazione richiesta dall’Enea.

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ica del patrimonio edilizio esistente, agevolazioni che sono prorogate al 65% fino al 31 dicembre 2019 e al 65%, 70%, 75%, 80% e 85% fino al 31 dicembre 2021 per gli interventi realizzati su parti comuni di edifici condominiali, per cui anche per fruire del bonus infissi, bonus zanzariere e bonus tende e Bonus caldaie.

 

 

INAUGURATO IL MUSEO PRESSO VILLA BASSI

INAUGURATO IL MUSEO PRESSO VILLA BASSIdi Aldo Franciscimuseo 2

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La cinquecentesca villa veneta torna a vivere dopo il restauro che ha coinvolto l’intero edificio e i suoi affreschi e che ora ospita le preziose opere della Collezione Roberto Bassi Rathgeb

 Il 7 dicembre 2018 è stato inaugurato dal sindaco Federico Barbierato e dall’assessore alla cultura Cristina Pollazzi il Museo Civico di Villa Bassi Rathgeb.
All’odierna realtà museale, formalmente istituita come tale nel lontano 1984 per iniziativa dell’allora assessore alla cultura Giovanni Comelli, è stata data nuova vita grazie all’impegno del Comune di Abano Terme che, d’intesa con la Regione Veneto e la Soprintendenza, ha definitivamente scelto di aprire al pubblico come museo la cinquecentesca Villa Bassi Rathgeb, ubicata all’incrocio tra via Appia Monterosso e viale Mazzini, a due passi dal centro termale.
L’evento appare per molti versi storico, non fosse altro che per i tempi resisi necessari per giungere a questo momento. La villa divenne infatti proprietà comunale nel lontano 1979, grazie all’impegno determinante dei sindaci Federico Talami e Armando Gennaro.
Talami fu anche colui che ebbe il merito di accogliere nel 1972 e valorizzare immediatamente con mostre temporanee (la prima delle quali si tenne già nel 1973 presso il Kursaal a cura di Pier Luigi Fantelli e Bruno Francisci) , con ricco catalogo in italiano e tedesco) la munifica donazione di opere d’arte fatta al Comune dalla signora Isabella

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Bassi Rathgeb che volle così attuare il desiderio espresso dal defunto marito Roberto. Lo stesso professor Talami seppe poi tessere pazientemente i necessari e lunghi rapporti con la signora Isabella per il perfezionamento della donazione che si protrasse fino ai primi anni Novanta del secolo scorso.

La villa veniva frattanto intestata nel 1983, per iniziativa dello stesso assessore Comelli, a Roberto Bassi Rathgeb con la denominazione ufficiale di “Villa Comunale Roberti Bassi Rahgeb (già Dondi Dell’Orologio)”: a partire da quell’anno venne poi più conosciuta col semplice nome di  “Villa Bassi”, mentre fino ad allora agli abanesi era stata famigliare come “Villa Zasio”.

Subito dopo l’acquisto le porte della villa furono aperte al pubblico e vi furono organizzate per quasi vent’anni, a cura dei direttori del Museo Bruno Francisci e Paolo Ghedina, numerose esposizioni temporanee di opere della donazione  Bassi Rathgeb – unitamente a prestigiose mostre d’arte contemporanea di maestri come Francesco Messina, Emilio Greco, Luigi Dalla Vigna e altri ancora. Durante lo stesso periodo nella stagione estiva vennero organizzate – utilizzando il loggiato come palcoscenico – rassegne teatrali e musicali di pregio.

Finalmente la villa venne restaurata nel suo attuale aspetto per iniziativa di grande impegno economico delle amministrazioni rette dal sindaco Cesare Pillon (1993-2001), grazie soprattutto all’impegno dell’allora assessore alla cultura Eloisa Pennisi che seguì passo dopo passo i lavori.
Viene ora finalmente destinata dall’amministrazione Barbierato ad accogliere l’ingente patrimonio donato, come s’è detto, alla città dalla vedova di Roberto Bassi Rathgeb, illustre collezionista e storico dell’arte bergamasco, legato alle terme aponensi da lunga frequentazione. Si tratta di un patrimonio di oltre 420 opere tra dipinti, disegni, incisioni, reperti archeologici e mobili d’alto antiquariato.
Gli imponenti ma filologicamente rispettosi interventi di restauro della Villa, eseguiti su progetto e direzione dei lavori dell’arch. Roberto Giannerini, hanno tra l’altro interessato anche i cicli di affreschi in essa presenti, affreschi datati, per la gran parte, all’ultimo scorcio del ‘500, e, grazie alle attribuzioni del professor Pier Luigi Fantelli, riconducibili ad artisti di ambito veronesiano e più esattamente zelottiano (Giovanni Battista Zelotti affrescò, da solo o con Paolo Veronese, diverse ville palladiane).

Agli studi del Fantelli fecero seguito i rilevanti contributi della giovane ricercatrice Sara Pedron, mentre la storica Patrizia Leone dedicava un importante contributo sulle vicende della Villa (pubblicato nel fondamentale volume, edito dal Museo Civico, “Il ‘palazzo domicale in Abano’ tra terme e campagna. La Villa Comunale Bassi Rathgeb ex Zasio già Dondi Orologio e Secco”).
Oltre agli affreschi, i restauri hanno ridato dignità anche agli stucchi settecenteschi e all’Oratorio che, dopo il 1775, il marchese Giovanni Antonio Dondi Orologio, volle fosse innalzato nelle esatte forme della Casa di Nazareth conservata nel Santuario di Loreto.
Con il procedere dei lavori, parti dell’edificio e delle adiacenze sono state purtroppo dalla precedente amministrazione Claudio sottratte all’utilizzo culturale e destinate ad accogliere uffici comunali: è sperabile che anche questi spazi possano presto venire dedicate ad attività museali.
Ed ecco che ora, in base al progetto di un’équipe capitanata dall’arch. Bruno Segato che ha firmato gli allestimenti museali, il corpo nobile della villa viene adassumere l’aspetto di una elegante casa-museo. Nei saloni affrescati del piano nobile tornano i mobili d’epoca, le armi e le armature, i reperti archeologici conservati dal raffinato collezionista e storico dell’arte bergamasco Roberto Bassi Rathgeb. Il fior fiore della sua importante raccolta d’arte, allestito sotto forma di quadreria, trova invece stabile collocazione al secondo piano della nobile dimora.  Un’ulteriore selezione di dipinti, disegni e acqueforti della Collezione Bassi Rathgeb viene proposta in una mostra temporanea all’intero dei suggestivi ambienti ipogei della Villa. Nei medesimi ambienti viene previsto un “corner” informativo dove i visitatori potranno “entrare” nel mezzo millennio di storia della Villa, dei suoi successivi proprietari e del professor Bassi Rathgeb, figura singolare di uomo di cultura, sul quale è giusto dare qualche notizia in più.

“Uomo d’altri tempi” lo definì il grande storico dell’arte Rodolfo Pallucchini nella prefazione al catalogo della citata storica mostra del 1973, curato da Pier Luigi Fantelli e Bruno Francisci, ma unanime è sempre stata la valutazione delle sue qualità di studioso e del suo acume di ricercatore.
Nell’ambito degli studi storici artistici, la bibliografia delle sue opere pubblicata da Pier Luigi Fantelli e Giuliana Mazzi, conferma infatti la profondità dei suoi interessi e delle sue ricerche, incentrare soprattutto sull’arte veneta e lombarda, con monografie e con numerose pubblicazioni sulle riviste più autorevoli.
Roberto Bassi Rathgeb nacque a Bergamo nel 1911 da una benestante famiglia bergamasca di origine svizzera che possedeva in quella città un antico palazzo ricco delle opere e degli oggetti d’arte e d’antiquariato che sono ora di proprietà del Museo di Abano. Rimasto orfano all’età di quattro anni, il giovane Roberto manifestò presto la propensione a dedicarsi agli studi scientifici, congiuntamente a quella per la storia dell’arte. Conseguita l’abilitazione all’insegnamento di matematica e fisica, fu docente di fisica ed elettrotecnica presso diverse scuole bergamasche. Nel 1950, a Vienna, sposò Isabella Hiibsch di professione farmacista.  Agli obblighi dell’insegnamento, affiancava la passione per l’arte. Frequentazioni attente di musei, mostre, chiese, antiquari e studi approfonditi, lo hanno portato, tra gli anni cinquanta e sessanta, ed essere valutato  come il più importante storico dell’arte bergamasca.
Oltre alla residenza di Bergamo, che negli ultimi anni frequentava sempre più di rado, Roberto Bassi Rathgeb ha abitato per periodi lunghi a Padova e per alcuni anni ha avuto a disposizione anche un appartamento a Vienna.
Abano e le sue Terme lo videro soggiornare spesso presso la Casa di Cura, oggi Policlinico di Abano Terme, fondata dal dott. Leandro Sotti che era suo amico e che fu il primo ad assecondare il suo desiderio del lascito alla città.  Roberto Bassi Rathgeb spirò presso la casa di Padova nel 1972 senza lasciare discendenti. Ha voluto essere sepolto nel cimitero di Abano Terme, dopo riposa anche la moglie Isabella.
“La realtà del Museo di Abano si inserisce in un contesto particolare – osserva il sindaco Federico Barbierato – quello del bacino termale e si ritiene che la formazione culturale del turista, specie straniero, sia tale da prefigurare un’elevata risposta. Certo vi dovrà essere una declinazione dell’offerta costruita sul target del turista ove svago e cultura s’intrecciano”.
“Il Museo – riferisce proseguendo l’assessore alla cultura Cristina Pollazzi – sarà un soggetto attivo e partecipativo, in grado di dialogare con la città di Abano, offrendo accanto alla collezione momenti di musica, teatro, danza. Il suo ruolo sociale sarà la sua funzione essenziale, il fine della sua esistenza: infatti, contribuirà alla conoscenza e alla trasmissione del sapere integrandosi ed identificandosi con il territorio e con la sua storia, non solo garantendo la salvaguardia della collezione, ma anche favorendo attività tese a favorire uno spazio di fruibilità culturale.”
Alla giornata dell’inaugurazione hanno fatto seguito l’8 e il 9 dicembre altre due giornate dedicate alla nuova istituzione cittadina che, con la direzione dello scrittore e regista Giancarlo Marinelli e l’organizzazione della funzionaria comunale Federica Trevisanello, hanno offerto un ricchissimo susseguirsi di eventi culturali che hanno spaziato dalla danza alla multivisione, dalla musica al dibattito e ad altre manifestazioni ancora, tra cui un incontro con il notissimo storico dell’arte e showman Vittorio Sgarbi.

Il nuovo Museo Civico resterà aperto al pubblico di venerdì e sabato dalle 15 alle 18 e di domenica dalle 14,30 alle 18,30.