IL SINDACO DELLA GENTE

La visione dietro l’angolo
di Cesare Pillon

IL SINDACO DELLA GENTE

“Verso le elezioni amministrative”.PILLON 157

Due mesi fa scrivevamo che a pochi mesi dalle elezioni comunali di Abano Terme non c’erano notizie relative a candidature, programmi e coalizioni o liste che intendessero presentarsi ai cittadini per la sfida che oramai è sempre più vicina. Rispetto a due mesi fa nulla è cambiato, ad eccezione della ricandidatura, di pochi giorni fa, del Sindaco uscente Federico Barbierato con l’appoggio della coalizione (Partito Democratico, Cittadini per il cambiamento e altre due liste civiche) che lo ha appoggiato in occasione della sua prima elezione nello scorso 2017.

Vorrei ribadire che questo, oltre ad essere un segnale di inadeguatezza delle forze politiche, specie del centrodestra, sono una inequivocabile mancanza di rispetto per i cittadini elettori.

Con quale coraggio si presenteranno al giudizio dei cittadini forze politiche che sono state assenti per gli ultimi cinque anni e non hanno contribuito in nessun modo, anche in modo critico, alla risoluzione dei problemi di Abano Terme?

Adesso partiranno concitate trattative per imbastire qualcosa che possa assomigliare ad un candidato credibile per fronteggiare la candidatura del sindaco uscente.

Sulla stampa locale è stata paventata l’ipotesi che il candidato sindaco del centrodestra venga scelto dai partiti provinciali sorpassando senza pudore le realtà locali.

Si sente anche parlare di liste civiche che si richiamerebbero a realtà del recente passato che pensavamo superate e sepolte: a buon intenditore, poche parole.

Non è escluso che nei prossimi giorni parta anche quello sport locale molto diffuso che si basa sulle calunnie, le maldicenze e su quelle che oggi vengono chiamate fake news (notizie false), che sono attualmente molto in voga sui social media.

Assisteremo alla presentazione di programmi assemblati qua e là e genericamente riferiti alla realtà di Abano Terme.

I programmi devono nascere da anni di presenza sul territorio e da un continuo confronto con i cittadini e le varie realtà cittadine (Categorie economiche e sociali, associazioni culturali, sociali e del volontariato) e non possono essere frutto di una improvvisazione condita da rivalse e rancori quando non sono frutto di sovrastrutture ideologiche che poco hanno a che fare con i problemi amministrativi.

In questo quadro, l’amministrazione uscente ed il Sindaco Barbierato possono, invece, vantare cinque anni di lavoro sul campo, con impegno e buoni risultati.

Oggi la nostra Città ha riassunto un ruolo ed una funzione riconosciuta a livello cittadino e extra cittadino che ci rende protagonisti della scena nazionale.

La macchina amministrativa comunale ha ripreso vigore e i cittadini hanno risposte adeguate ai loro bisogni.

Certo, la strada da fare è ancora molta, molte sono le cose da fare per rilanciare quello che tutti giudichiamo l’elemento generatore del nostro benessere ed è la nostra vera ricchezza: il termalismo.

Occorre pensare in grande, rapportarci ad un mondo globale ed in continuo cambiamento, a quegli esempi di eccellenza che sono presenti dentro e fuori la nostra Città.

Abano non ha bisogno di una amministrazione che navighi a vista o che persegua interessi di parti o di lobby.

Servono amministratori esperti e non stagisti o apprendisti, specie in questo momento in cui si devono impiegare i finanziamenti del Pnrr.

Abano non ha bisogno di un sindaco inventato all’ultimo momento.

Abano ha bisogno di un sindaco della gente!

 

 

IL SINDACO BARBIERATO IN PRIMA LINEA PER I PROFUGHI UKRAINI

Il nostro sindaco Federico Barbierato, in prima linea, rappresenta la grande sensibilità della nostra gente nell’organizzazione dell’accoglienza dei profughi ukraini nel territorio termale con il prefetto Raffaele Grassi assieme alla nostra concittadina ukraina Oksana Zakalyk. (AF)

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IL COMANDANTE MARIO SINIGAGLIESE E’ ANDATO IN PENSIONE

IL PERSONAGGIO
A cura di Aldo Francisci

IL COMANDANTE MARIO SINIGAGLIESE E’ ANDATO IN PENSIONESINIGAGLIESE 157

Il luogotenente Mario Sinigagliese, il nostro comandante della stazione dei carabinieri di Abano, è andato in pensione lo scorso 2 febbraio giorno del suo sessantesimo compleanno.

Arruolato nell’Arma a soli 17 anni, dopo aver frequentato l’accademia per sottufficiali di Firenze, Sinigagliese viene assegnato al Reparto operativo e radiomobile di Padova.

Per cinque anni (1998 al 2003), prima di arrivare ad Abano, ha comandato la stazione dei carabinieri di Vigodarzere.

Prima di assumere il comando della stazione di  Abano Terme, fa parte della squadra di carabinieri in borghese operante sul territorio del bacino euganeo, di competenza della Compagnia.

Il 2 giugno del 2013, su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano gli conferisce l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica.

Due anni dopo, il Ministero della Difesa gli ha conferito la medaglia d’oro al merito di lungo comando.

Con lui la città di Abano Terme  gira un’importante pagina della propria storia e saluta uno dei personaggi che è stato capace di unire la severità della professione all’umanità dei rapporti con i cittadini aponensi.

Il sindaco di Abano Terme Federico Barbierato ha così salutato Mario Sinigagliese:

Per più di quarant’anni al servizio della nostra città con umanità, lealtà e amore per il propirio lavoro”.

 

“I giorni del diluvio Il Polesine e la grande alluvione del 1951”

“I giorni del diluvio Il Polesine e la grande alluvione del 1951”

Giovedì 3 marzo alle ore 17.30 presso la Biblioteca Civica di Abano Terme, si svolgerà la presentazione del libro “I giorni del diluvio Il Polesine e la grande alluvione del 1951”, alla presenza dell’autore, il giornalista Francesco Jori.2022-03-03 jori alluvione

Da poco è trascorso il settantesimo anniversario di quel tragico evento, 14 novembre 1951. Il Po in piena per un’eccezionale ondata di maltempo nell’intero Nord Italia riversa la sua furia in Polesine, aprendo nel giro di appena mezz’ora tre enormi brecce, e provocando una devastazione destinata a protrarsi per undici interminabili giorni. “I giorni del diluvio” narra quelle drammatiche ore, ma anche come il Polesine nel tempo è rinato, scrollandosi di dosso l’etichetta di Cenerentola del Veneto.

L’incontro sarà anche l’occasione per riesumare una pagina della storia di Abano ormai completamente cancellata dal ricordo. Nei giorni immediatamente successivi al disastro, numerosi profughi cominciarono a essere trasferiti proprio negli alberghi aponensi. Alla fine furono oltre duemila gli sfollati ospitati per un tempo non breve nella cittadina aponense che si prodigò per aiutare queste persone che avevano perso tutto.

L’auspicio è che possano riemergere dalle memorie familiari racconti e immagini di quelle pagine ricche d sofferenza ma anche di solidarietà.

ALL’ULTIMO RESPIRO

La visione dietro l’angolo
di Cesare Pillon

ALL’ULTIMO RESPIRO

“Una competizione vera avrebbe il merito di far emergere il meglio che può esprimere la Città”. pillon 156

Passate le feste Natalizie, mancheranno circa quattro mesi alle elezioni amministrative per il rinnovo del consiglio comunale e del Sindaco del Comune di Abano Terme.

Allo stato attuale questo sembra un problema inesistente per il dibattito politico in Città.

Non ci sono ancora candidati ufficiali, non si sanno quali forze saranno schierate in campo, se ci saranno coalizioni, se ci saranno nuovi soggetti che faranno capolino, se il centro sinistra saprà mettere da parte le divisioni e presentarsi unito, se il centrodestra saprà fare lo stesso o se la scena politica ci possa riservare ancora altre sorprese.

Per quanto riguarda proposte e programmi neanche l’ombra.

In questo quadro occorre avere la consapevolezza che i cittadini non sono in grado, ad oggi, di farsi un’idea sulla loro scelta elettorale. Questo è un problema non di poco conto per una vera partecipazione democratica. Il rischio è quello di decidere sull’onda di sensazioni, simpatie o posizionamenti ideologici, che poco hanno a che vedere con il buon governo di una amministrazione locale.

Se è vero che negli ultimi anni la fiducia dei cittadini, nei confronti della politica in generale, si è fortemente ridotta è anche vero che per riconquistarla occorre avere un approccio trasparente con gli elettori che devono poter scegliere, in base a proposte credibili e non propagandistiche,  chi dovrà guidare Abano Terme nei prossimi anni.

Non c’è dubbio che in questa situazione il Sindaco uscente, se decidesse di candidarsi per un secondo mandato, avrebbe un vantaggio competitivo evidente (vedi le ultime elezioni a Montegrotto).

Una competizione vera avrebbe il merito di far emergere il meglio che può esprimere la Città e quindi le forze politiche, che intendono presentarsi di fronte agli elettori, devono rompere gli indugi e mettere sul tappeto uomini e proposte che possano essere attentamente valutate.

Non sta a noi dettare l’agenda politica ma, da tempo dalle pagine di questa rubrica, sono stati indicati alcuni temi fondamentali per il futuro della Città quali: il rilancio della valenza sanitaria delle cure termali, la risoluzione di questioni, fondamentali per il territorio, quali il futuro del Kursaal, dell’ex Hotel Orologio, del Cento congressi Pietro d’Abano, degli hotel dismessi, le nuove frontiere della digitalizzazione e delle dinamiche legate alla evoluzione tecnologiche, il tema della Smart City e, non ultimo, il tema della costruzione dell’unità di intenti e di progetto fra i decisori politici e le categorie economiche.

In questi ultimi tempi l’Amministrazione comunale ha licenziato alcuni importanti strumenti di pianificazione quali il PAT (Piano Assetto del Territorio), la variante di piano regolatore per l’attuazione delle indicazioni del Master Plan di Abano Civitas (ex Comparti Centrali), Il Piano del Verde con relativo regolamento, il Master Plan di Salus per Aquam (Abano Bagni) e il Master Plan della Porta Metropolitana (ex I° ROC) con la pubblicazione del bando per le manifestazioni di interesse.

Questi sono strumenti importanti e la prossima Amministrazione sarà chiamata a darvi attuazione.

Per questi motivi le scelte dei cittadini saranno importanti e dovranno essere fatte con grande consapevolezza scegliendo candidati credibili e competenti e programmi seri.

I dilettanti allo sbaraglio è meglio che si facciano da parte.

 

FLUORO E DENTI

La Rubrica del Dentista

cura di Alice e Francesca MarcatoMArcato
alice.marcato@alice.it

Il fluoro è un  oligoelemento presente in piccole quantità in quasi tutti i tessuti dell’organismo, in particolare nelle ossa e nello smalto dentale; per questo, si tratta di un elemento estremamente importante in campo odontoiatrico, sia per la prevenzione della carie sia per l’estetica della bocca.

Normalmente, il fluoro viene assimilato attraverso l’alimentazione; le principali fonti di fluoro sono, infatti, il pesce, i frutti di mare, la carne (in particolare quella di pollo), il tè e l’acqua che beviamo tutti i giorni.

Fluoro e denti: l’importanza per il cavo orale

La funzione più importante del fluoro sta nella prevenzione della carie, in quanto svolge un’efficace azione di remineralizzazione delle superfici dentali; il fluoro come oligominerale è presente anche (e soprattutto) nella saliva, ma questo spesso non è sufficiente per assicurare la protezione dentale,quindi si rileva necessario, in paziente fortemente soggetti alle carie (esempio bambini in età pediatrica ), l’utilizzo topico di compositi a base di fluoro o applicazioni di gel al fluoro per prevenire la demineralizzazione dello smalto con un conseguente effetto anticarie.

È dimostrato come, un’esposizione insufficiente al fluoro, insieme a una dieta eccessivamente ricca di carboidrati fermentabili, possa rappresentare un fattore di rischio per lo sviluppo di lesioni cariose.

Per questo la fluoroprofilassi rappresenta oggi una pietra miliare in campo odontoiatrico.

La fluoroprofilassi, intesa come prevenzione della carie attraverso l’utilizzo topico (quindi solo a livello locale) del fluoro, è una pratica utile per tutti gli individui.

Essa prevede l’applicazione di questo importante elemento sullo smalto dentale, in modo da renderlo più resistente alle sostanze che possono intaccarlo.

In odontoiatria, ad oggi, si raccomanda l’applicazione del fluoro direttamente sullo superficie dello smalto, sia perché il suo assorbimento avviene quasi esclusivamente a livello topico, sia perché l’assunzione massiccia per via orale (ad esempio in gocce, oramai sconsigliata) sommata a quella topica potrebbe provocare effetti collaterali e tossicità.

Se è vero che la carenza di fluoro aumenta in maniera importante il rischio di carie dentale, il suo iperdosaggio può portare ad avere un quadro patologico noto come fluorosi.

La fluorosi è l’effetto dell’assunzione eccessiva e a lungo termine di fluoro e si manifesta con macchie biancastre sulla superficie dei denti non eliminabili con la seduta di igiene o sbiancamento, che arrivano fino a creare veri e propri solchi e perdite strutturali.

Prima casa giovani: la guida dell’Agenzia Entrate

Le ACLI informano
a cura del Caf Acli di Padova
www.aclipadova.it – 049601290acli 156

Sulle agevolazioni riguardanti la prima casa per gli under 36 arriva uno strumento di informazione in più: l’Agenzia delle Entrate ha diffuso infatti una nuova guida pratica con tutte le informazioni aggiornate sui benefici introdotti dal Decreto Sostegni-bis (Dl n. 73/2021) e finalizzati a favorire l’autonomia abitativa dei giovani. Si tratta di una serie di agevolazioni sull’acquisto della prima casa per chi non ha ancora compiuto i 36 anni di età (nell’anno in cui l’atto viene stipulato) e ha un indicatore ISEE in corso di validità non superiore a 40.000 euro. È necessario che l’atto venga stipulato tra il 26 maggio 2021 e il 30 giugno 2022. Per il calcolo ISEE ed eventuali consulenze sulle procedure è possibile rivolgersi al CAF ACLI di Padova chiamando lo 049601290.

Più esattamente le agevolazioni consistono:

in caso di compravendite non soggette a Iva (tra privati), nell’esenzione dal pagamento delle imposte di registro, ipotecaria e catastale;

in caso di acquisti soggetti a Iva (da una impresa costruttrice o di ristrutturazione), nel riconoscimento di un credito d’imposta di ammontare pari a quello del tributo corrisposto al venditore.

Il credito di imposta può essere:

portato in diminuzione dalle imposte di registro, ipotecaria, catastale, sulle successioni e donazioni dovute sugli atti e denunce presentati dopo la data di acquisizione del credito;

utilizzato in diminuzione delle imposte sui redditi delle persone fisiche (Irpef) dovute in base alla dichiarazione da presentare dopo la data dell’acquisto agevolato;

utilizzato in compensazione ai sensi del decreto legislativo n. 241/1997. Per consentire l’utilizzo in compensazione del credito d’imposta, tramite modello F24, limitatamente all’importo non fruito con le altre modalità citate, la risoluzione n. 62/2021 ha istituito il codice tributo “6928” denominato “Credito d’imposta “prima casa under 36” – art. 64, c. 7, DL n. 73 del 2021”;

in caso di mutuo connesso all’acquisto, nell’azzeramento dall’imposta sostitutiva (normalmente prevista in ragione dello 0,25% della somma erogata dalla banca).

Va precisato che le agevolazioni non si applicano ai contratti preliminari di compravendita (alla stipula del contratto definitivo di compravendita oggetto di agevolazione, è possibile, però, presentare istanza di rimborso per il recupero dell’imposta proporzionale versata per acconti e caparra); ne beneficiano, invece, gli immobili acquistati all’asta.

Affinché l’acquirente possa usufruire delle agevolazioni è necessario che:

abbia o stabilisca la propria residenza, entro 18 mesi dall’acquisto, nel Comune in cui si trova l’immobile;

dichiari, nell’atto di acquisto, di non essere titolare, nemmeno in comunione con il coniuge, dei diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione di altra casa nel territorio del Comune in cui è situato l’immobile da acquistare;

dichiari, nell’atto di acquisto, di non essere titolare, neppure per quote o in regime di comunione legale, su tutto il territorio nazionale, dei diritti di proprietà, usufrutto, uso, abitazione e nuda proprietà su altro immobile acquistato, anche dal coniuge, usufruendo delle stesse agevolazioni “prima casa”. In caso contrario, è necessario vendere l’immobile posseduto entro un anno dalla data del nuovo acquisto.

Inoltre, l’acquirente non deve essere titolare, neppure per quote o in regime di comunione legale, su tutto il territorio nazionale, dei diritti di proprietà, usufrutto, uso, abitazione e nuda proprietà su altro immobile acquistato.

L’immobile, infine, deve essere a destinazione abitativa e rientrare nelle categorie catastali: A/2 (abitazioni di tipo civile), A/3 (abitazioni di tipo economico), A/4 (abitazioni di tipo popolare), A/5 (abitazione di tipo ultra popolare), A/6 (abitazione di tipo rurale), A/7 (abitazioni in villini), A/11 (abitazioni e alloggi tipici dei luoghi).

Non rientrano, dunque, gli immobili nelle categorie catastali A/1 (abitazioni di tipo signorile), A/8 (abitazioni in ville) e A/9 (castelli e palazzi di eminente pregio storico e artistico).

Le agevolazioni si estendono anche alle pertinenze dell’immobile principale, classificate o classificabili nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7 e destinate a servizio della casa di abitazione oggetto dell’acquisto agevolato (per esempio, cantine, soffitte e box auto). L’acquisto della pertinenza può avvenire contestualmente a quello dell’abitazione principale, o anche con atto separato, purché stipulato entro il termine di validità temporale dell’agevolazione e nel rispetto dei requisiti previsti.

LA STORIA DELLA SESSUALITÀ

L’ Ostetrica delle Terme
A cura di Barbara Benevento

 

LA STORIA DELLA SESSUALITA’benevento 156

Approfitto del periodo e clima natalizio per raccontarvi una storia: La sessualità nel corso dei secoli.

Partiamo dall’antica Grecia dove la sessualità veniva vissuta liberamente,come un’attività sana e naturale. Questo perché il piacere sessuale era considerato necessario all’equilibrio dell’individuo. Al contrario, l’assenza di attività sessuale suscitava preoccupazione. I ragazzi venivano educati al sesso sin da bambini dagli uomini più anziani e la ricerca del piacere non era solo prerogativa maschile, i greci conoscevano bene il desiderio femminile. Gli stessi medici del Corpus Hippocraticum riconoscevano che le donne avevano bisogno di sesso regolare per non ammalarsi, perché vigeva una falsa credenza che anche le donne producessero un proprio seme essenziale per il concepimento che veniva rilasciato al momento dell’orgasmo. In assenza di attività sessuale, il seme si accumulava producendo una serie di sintomi tipici di una malattia tipicamente femminile nota come isteria. Anche nel mondo romano, il piacere sessuale veniva considerato una cosa buona e normale. Con il passare del tempo, però, la società ha confinato il sesso all’interno del matrimonio e a scopo riproduttivo, a salvaguardare il piacere sessuale femminile fu proprio la credenza, poi rivelatasi erronea, che l’orgasmo femminile fosse necessario alla procreazione: tutto sommato,quindi,una falsa credenza che si è rivelata utile!

Inoltre già i greci e i romani sapevano dell’esistenza di una particolare zona, responsabile del piacere femminile. Però, fu solo nel Rinascimento che uno scienziato veneziano – Matteo Realdo Colombo – scoprì un piccolo organo, una protuberanza, oggi nota come “clitoride” che induce l’amplesso femminile.

Durante l’Ottocento, il piacere diventò prerogativa maschile e l’importanza di quello femminile scomparve quasi del tutto. Le mogli dovevano compiacere il marito e fare figli, mentre le donne non sposate venivano sottoposte a trattamenti medici per affrontare il desiderio non appagato: i cosiddetti “orgasmi clinici”avevano la funzione di curare le donne dall’isteria, o malattia dell’utero.

Finalmente nel XX secolo si assiste a un cambiamento decisivo della condizione femminile con la nuova consapevolezza di una sessualità che non è più solamente prerogativa maschile. Ad esempio, si comprende che all’interno di un matrimonio è necessario l’appagamento sessuale di entrambi i partner. Questo significa che il vero passo avanti, rispetto all’Ottocento, è stato il cambio della concezione della donna: non più solo moglie e madre asessuata, ma una creatura alla ricerca di una propria soddisfazione sessuale.

Ad esempio, l’introduzione del divorzio è stato un passo verso l’autonomia e la diffusione della pillola ha consentito alla donna di gestire la propria fertilità.

Quindi, nel mondo occidentale, la libertà sessuale si raggiunge gradatamente nel corso del XX secolo, un’epoca dove pare che sia le donne che gli uomini possano fare sessualmente tutto ciò che desiderano. Nonostante ciò gli studi dimostrano una sessualità non soddisfacente. Perchè? La scienza ci conferma che il vero appagamento sessuale può passare solo attraverso un’integrazione tra piano fisico,emotivo e relazionale. Soprattutto,se parliamo di sessualità femminile.

 

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