La rubrica dell’avvocato

La rubrica dell’avvocatoa cura dell’ Avv. Claudio Calvello
(Patrocinante in Cassazione – DPO e membro di Federprivacy)

PRIVACY E VIDEOSORVEGLIANZA

1) Quali sono le regole da rispettare per installare sistemi di videosorveglianza?Calvello

L’installazione di sistemi di rilevazione delle immagini deve avvenire nel rispetto, oltre che della disciplina in materia di protezione dei dati personali, anche delle altre disposizioni dell’ordinamento applicabili: ad esempio, le vigenti norme dell’ordinamento civile e penale in materia di interferenze illecite nella vita privata, o in materia di controllo a distanza dei lavoratori. Va sottolineato, in particolare, che l’attività di videosorveglianza va effettuata nel rispetto del cosiddetto principio di minimizzazione dei dati riguardo alla scelta delle modalità di ripresa e dislocazione e alla gestione delle varie fasi del trattamento. I dati trattati devono comunque essere pertinenti e non eccedenti rispetto alle finalità perseguite.

2) Occorre avere una autorizzazione da parte del Garante per installare le telecamere?

No. Non è prevista alcuna autorizzazione da parte del Garante per installare tali sistemi. In base al principio di responsabilizzazione, spetta al titolare del trattamento (un’azienda, una pubblica amministrazione, un professionista, un condominio…) valutare la liceità e la proporzionalità del trattamento, tenuto conto del contesto e delle finalità del trattamento, nonché del rischio per i diritti e le libertà delle persone fisiche.

3) Le persone che transitano nelle aree videosorvegliate devono essere informate della presenza delle telecamere?

Sì. Gli interessati devono sempre essere informati (ex art. 13 del Regolamento) che stanno per accedere in una zona videosorvegliata, anche in occasione di eventi e spettacoli pubblici (ad esempio, concerti, manifestazioni sportive) e a prescindere dal fatto che chi tratta i dati sia un soggetto pubblico o un soggetto privato.

4) In che modo si fornisce l’informativa agli interessati?

L’informativa può essere fornita utilizzando un modello semplificato (anche un semplice cartello) che deve contenere, tra le altre informazioni, le indicazioni sul titolare del trattamento e sulla finalità perseguita.

5) Si possono installare telecamere all’interno degli istituti scolastici?

Sì, ma l’eventuale installazione di sistemi di videosorveglianza presso le scuole deve garantire il diritto dello studente alla riservatezza. Può risultare ammissibile l’utilizzo di tali sistemi in casi di stretta indispensabilità, al fine di tutelare l’edificio e i beni scolastici da atti vandalici, circoscrivendo le riprese alle sole aree interessate. È inoltre necessario segnalare la presenza degli impianti con cartelli. Le telecamere che inquadrano l’interno degli istituti possono essere attivate solo negli orari di chiusura, quindi non in coincidenza con lo svolgimento di attività scolastiche ed extrascolastiche. Se le riprese riguardano l’esterno della scuola, l’angolo visuale delle telecamere deve essere opportunamente delimitato.

6) Violano la privacy le riprese video e le fotografie raccolte dai genitori durante le recite, le gite e i saggi scolastici?

No. Le immagini, in questi casi, sono raccolte per fini personali e destinate a un ambito familiare o amicale. Va però prestata particolare attenzione alla eventuale pubblicazione delle medesime immagini su Internet e sui social network. In caso di diffusione di immagini dei minori diventa infatti indispensabile ottenere il consenso da parte degli esercenti la potestà genitoriale.

7) Il datore di lavoro pubblico o privato può installare un sistema di videosorveglianza nelle sedi di lavoro?

Sì, esclusivamente per esigenze organizzative e produttive, per la sicurezza del lavoro e per la tutela del patrimonio aziendale, nel rispetto delle altre garanzie previste dalla normativa di settore in materia di installazione di impianti audiovisivi e altri strumenti di controllo.

8) L’installazione di sistemi di videosorveglianza può essere effettuata da persone fisiche per fini esclusivamente personali, atti a monitorare la proprietà privata?

Sì. Nel caso di videosorveglianza privata, al fine di evitare di incorrere nel reato di interferenze illecite nella vita privata (art. 615-bis c.p.), l’angolo visuale delle riprese deve essere comunque limitato ai soli spazi di propria esclusiva pertinenza, escludendo ogni forma di ripresa, anche senza registrazione di immagini, relativa ad aree comuni (cortili, pianerottoli, scale, parti comuni delle autorimesse) ovvero a zone di pertinenza di soggetti terzi. È vietato altresì riprendere aree pubbliche o di pubblico passaggio.”

9) Quali sono le regole per installare un sistema di videosorveglianza condominiale?

È necessario in primo luogo che l’istallazione avvenga previa assemblea condominiale, con il consenso della maggioranza dei millesimi dei presenti (art. 1136 c.c.). È indispensabile inoltre che le telecamere siano segnalate con appositi cartelli e che le registrazioni vengano conservate per un periodo limitato. In ambito condominiale è comunque congruo ipotizzare un termine di conservazione delle immagini che non oltrepassi i 7 giorni.

10) Si possono utilizzare telecamere di sorveglianza casalinghe c.d. smart cam?

Sì. Il trattamento dei dati personali mediante l’uso di telecamere installate nella propria abitazione per finalità esclusivamente personali di controllo e sicurezza, rientra tra quelli esclusi dall’ambito di applicazione del Regolamento. In questi casi, i dipendenti o collaboratori eventualmente presenti (babysitter, colf, ecc.) devono essere comunque informati dal datore di lavoro. Sarà comunque necessario evitare il monitoraggio di ambienti che ledano la dignità della persona (come bagni), proteggere adeguatamente i dati acquisiti (o acquisibili) tramite le smart cam con idonee misure di sicurezza, in particolare quando le telecamere sono connesse a Internet, e non diffondere i dati raccolti.

CUCINA PADOVANA • Fasoi sofegai

• Fasoi sofegai

Ingredienti • Fagioli • Sugo di pollo o faraona arrosto, o olio d’oliva fasoi

• salsa peverada. Si prepara una Salsa perevara normale o la si allunga con il sugo della cottura della faraona o del pollo arrostiti, cui i fagioli si accompagnano, oppure con semplice olio d’oliva crudo. • Si allessano dei fagioli e quando sono cotti, ancora bollenti si condiscono con questa salsa, si rimescolano molto bene e poi si incoperchiano sino al momento di andare in tavola. • Si servono caldetti.

 

LESIONI AL COLLETTO DENTALE

La Rubrica del Dentista

cura di Alice e Francesca Marcato
alice.marcato@alice.it

LESIONI AL COLLETTO DENTALE

Quando parliamo di lesione non cariosa al colletto dentale a cosa ci riferiamo?Marcato

Il colletto è quella porzione di dente posta vicino alla gengiva che può essere interessato dalla perdita di tessuto dentale. La lesione può presentarsi più o meno estesa e profonda, solitamente visibile come un piccolo solco, spesso di colore più scuro rispetto al resto del dente. Questo perché la lesione lascia intravedere la dentina, posta sotto lo smalto, di colore più scuro e giallastro.

Quali sono le cause?

Le lesioni al colletto non sono provocate da carie ma generalmente dipendono da diversi fattori, che possono agire anche in concomitanza tra loro:

1. reflusso gastro-esofageo, anoressia o bulimia

2. l’assunzione di bevande e cibi acidi come succhi, bevande gassate e zuccherate che contribuiscono a indebolire lo smalto.

3. origine meccanica come uno spazzolamento troppo energico o errato (es: in senso orizzontale).

4. eccesso di forze ricevute nel dente in  pazienti bruxisti, in pazienti con malocclusione o post-trattamento ortodontico di allineamento dentale.

Il trattamento della lesione al colletto

L’Odontoiatra andrà a ripristinare lo spessore del dente mediante un materiale composito specifico per otturazioni applicato con tecnica adesiva.

Nel caso si presenti anche una recessione gengivale, che preveda il ripristino del corretto rapporto tra dente e gengiva, si procederà in prima istanza con il restauro seguito dalla chirurgia mucogengivale a copertura della recessione.

Le indicazioni al trattamento del colletto

A portare alla necessità di eseguire il trattamento sono:

• L’IPERSENSIBILITA’ al freddo/cado o durante le manovre di igiene

• L’ACCUMULO DI PLACCA che trova terreno fertile all’interno della lesione. Più la lesione è profonda, più risulta difficile controllare l’igiene e la salute della gengiva.

• MOTIVI ESTETICI

 

PANDEMIA E NUOVO LESSICO

Il notaio risponde
A cura di Aldo Francisci

PANDEMIA E NUOVO LESSICO

 

Cambiamo argomento: Pandemia e nuovo lessico.

La pandemia ha generato un nuovo lessico che in un anno è entrato prepotentemente nel linguaggio di tutti i giorni: un lessico che esprimeDi Lauro concetti importanti che descrivono una crisi senza precedenti.

Si usano termini come “Recovery Fund”, “Recovery Plan”, “Resilienza”  e non tutti sanno cosa siano, spesso confondendoli tra di loro.

Ebbene, il Consiglio Europeo ha approvato la proposta della Commissione per istituire un fondo temporaneo da 750 miliardi di euro che sarà operativo dal 2021 al 2024, il “Next Generation EU”. A esso si affiancherà uno strumento ulteriore, che sarà utile nel medio periodo, per consolidare la ripresa avviata con i fondi del Next Generation EU e rafforzare e dare slancio alla ripresa. Si tratta del “Budget Europeo” che indica il totale dei contributi riservato a ogni Stato membro (a seconda della propria ricchezza), messo a disposizione di 7 anni in 7 anni dalla Banca Centrale.

Il Next Generation Eu è un contenitore pieno di Euro. I soldi saranno reperiti grazie all’emissione di titoli di debito garantiti dall’UE, e non dai singoli stati.

Vi è la necessità di svuotare questo contenitore, utilizzando un dispositivo efficace che assegni linee guida e priorità di spesa valide per ogni paese, in modo che sia la Commissione Europea a stabilire i criteri con cui valutare la validità dei piani proposti da ogni stato membro, secondo un regolamento intitolato “Recovery and Resilience Facility Plan”. Ogni paese, per ottenere le risorse che il “Next Generation EU” gli ha messo a disposizione, deve delineare con precisione le modalità di spesa ovvero deve elaborare il proprio “Recovery Plan”, nel rispetto delle regole imposte dal “Recovery and Resilience Facility Plan”.

In Italia il “Recovery and Resilience Facility Plan” si chiama “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)”.

E poi c’è quella parola ”Resilienza”, purtroppo centrale, per dare un significato compiuto all’espressione, ma  che da noi ha vari significati e per questo mal si presta a un utilizzo tecnico-economico, possibile solo nella lingua Inglese.

Ma dobbiamo fare di necessità virtù, ed ecco che siamo stati costretti a estendere i sinonimi di questa parola, così particolare per noi, includendovi: capacità di ripresa, resistenza, tenuta.

Una traduzione più o meno corretta potrebbe essere allora: “Piano Nazionale per la Ripresa, la Tenuta e la Resistenza”.

Come dire, un piano in grado di assicurare una ripresa non effimera, ma duratura nel tempo perché dotata di un grado di tenuta elevato e di resistenza agli imprevisti ed alle avversità.

 

Salvatore Di Lauro Notaio in Abano Terme

BONUS VERDE IN PIANTA STABILE PER TUTTO IL 2021

Le ACLI informano
a cura del Caf Acli di Padova
www.aclipadova.it – 049601290

BONUS VERDE IN PIANTA STABILE PER TUTTO IL 2021

Anche il Bonus verde è stato confermato in blocco per il 2021 senza nessuna modifica rispetto agli anni precedenti. La detrazione fiscale al 36% perACLI la sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, comprese le pertinenze, le recinzioni, gli impianti di irrigazione, la realizzazione di pozzi, le coperture a verde e i giardini pensili, resterà dunque valida anche per le spese sostenute fino al prossimo 31 dicembre.

Più esattamente la “sistemazione a verde”, così definita dal legislatore, è da intendersi come un insieme di interventi straordinari, cioè di opere significative che si inseriscano in un disegno complessivo riguardante l’intero giardino o area interessata, e che portino appunto alla sua “sistemazione” ex novo o per lo meno a un profondo rinnovamento.

Rientrano ad esempio:

• gli impianti di irrigazione e realizzazione di pozzi;

• la riqualificazione di prati;

• le grandi potature;

• la fornitura di pianti ed arbusti;

• la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.

Come tutte le altre detrazioni facenti parte del “pacchetto casa”, anche il Bonus Verde si ripartisce in 10 quote annuali di pari importo, calcolata su un limite massimo di spesa pari a 5.000 euro (per ciascuna unità immobiliare avente uso abitativo). In altri termini, la detrazione massima ottenibile è pari a 1.800 euro (36% di 5.000); viceversa, se si dovessero spendere cifre superiori, tutto ciò che eccede la soglia di 5.000 euro non rientrerebbe nel calcolo della detrazione.

Nessun beneficio è invece previsto per gli immobili che abbiano destinazione diversa da quella abitativa, (vedi negozi o uffici), ma se l’immobile fosse ad uso promiscuo, cioè in parte destinato all’uso residenziale e in parte adibito all’esercizio di una professione/attività commerciale, la detrazione potrebbe essere goduta per metà, quindi non più sul 36% della spesa complessiva (misura piena) ma sul 18%.

I beneficiari della detrazione sono i soliti noti, ovvero quei contribuenti (ivi compresi inquilini e comodatari) che possiedono o detengono, sulla base di un titolo idoneo, l’immobile oggetto degli interventi. Per essere in regola col Fisco dovranno quindi pagare i lavori attraverso mezzi tracciabili, vedi bancomat, carte di credito, bonifico bancario o postale e assegno non trasferibile. Le spese inoltre dovranno essere documentate per far fronte ad eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate, quindi in pratica ogni fattura/ricevuta attestante gli importi andrà conservata dopo la dichiarazione.

Per ulteriori informazioni contatta il tuo Caf Acli chiamando lo 049601290 o scrivendo all’indirizzo mail montegrotto@padova.acli.it.

 

Le videoconferenze della Biblioteca Civica di Abano Terme

Con il Veneto in zona arancione, le biblioteche funzionano solo su appuntamento e così vengono meno le attività culturali. “Durante il 2019 presso la Biblioteca di Abano si erano svolte 191 bibliotecaattività culturali in presenza con la partecipazione di 4.955 persone” spiega l’Assessore alla Cultura di Abano Terme Cristina Pollazzi “mentre nel corso del 2020 le attività culturali della Biblioteca si sono ridotte a 69 con 1.258 partecipanti”. Sin qui niente di sorprendente, vista la situazione generale del comparto cultura. Eppure in mezzo a tanta oscurità si trova qualche piccola fiammella che potrebbe rischiarare il cammino verso la ripresa. “A partire da ottobre” continua l’Assessore “l’Associazione degli Amici della Biblioteca di Abano ha cominciato a svolgere i suoi corsi in modalità videoconferenza: 15 incontri con una media di 30/40 persone collegate ogni volta”. Attualmente si sta svolgendo ogni martedì pomeriggio il corso di storia della letteratura italiana, ma a breve partirà un’iniziativa che si preannuncia come l’apripista per molte a venire. Si tratta di un corso in videoconferenza dal titolo “Lento viaggio nella Divina Commedia” a cura di Giovanni Ponchio. “Quest’anno ricorre il 700° anniversario della morte di Dante Alighieri” spiega la Pollazzi “e questo è solo l’inizio delle nostre celebrazioni dantesche, in quanto stiamo pianificando incontri ed eventi a tutto campo a partire da aprile/maggio rivolti ai cittadini e ai turisti. Cominciamo con questi 12 incontri online, dalle 17.00 alle 18.30, ogni mercoledì a partire dal 27 gennaio, grazie ai quali seguiremo un percorso autobiografico di Dante attraverso le tre cantiche. In effetti tra le molte letture possibili della Divina Commedia, c’è anche quella del racconto di un viaggio di formazione dalla selva oscura del peccato alla contemplazione della Trinità divina”. Per seguire le videoconferenze è sufficiente inviare una email a biblioamat@gmail.com e si riceverà il link tramite il quale collegarsi. Ma le videoconferenze non sono l’unica novità in Biblioteca e così chiediamo all’Assessore come sta andando il prestito a domicilio. “Questa iniziativa ha suscitato grandi consensi, ma finora poche richieste” spiega la Pollazzi “perché, come spesso avviene per questo tipo di servizi, sono proprio coloro che più ne avrebbero bisogno, gli ultimi a conoscere questa opportunità. Noi continuiamo a promuovere il progetto, ma speriamo che altri ci diano una mano a far arrivare la notizia agli anziani e ai malati che potrebbero usufruirne”.

PROVA LO SCENAR E LA NUOVISSIMA HEALY

L’angolo del Terapista
A cura del Dr. Giuseppe Manzo,
iscritto all’Ordine  TSRM dei Tecnici sanitari
di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche,
della riabilitazione e della prevenzione delle province di Ve e Pd,
al n.87 dell’Elenco Speciale a esaurimento di Massofisioterapia 

 

PROVA LO SCENAR E LA NUOVISSIMA HEALY

 

per  dolori cervicali … di  spalla … quelli che non ti fanno dormire e ti rendono dura la giornata…MANZO

 

I Cinesi considerano l’area cervicale “La zona delle emozioni” ed effettivamente tutti i fastidi ed  i dolori sul collo  in molte persone si fanno sentire maggiormente quando i pensieri aumentano e lo stressa quotidiano ha il sopravvento … 

ed in questo periodo …. ancora di piu’!!

In questa situazione psicologica è più facile che i muscoli del collo si irrigidiscano e siano responsabili  delle tensioni e dolore al collo con  difficoltà nel ruotare la testa … ad esempio facendo la retromarcia …

facciamo  fatica a girare  il capo …  avvertiamo  piccoli rumori …come sabbia nel collo…

Quali  le  terapie  naturali  alternative agli antidolorifici, antinfiammatori e  miorilassanti ?

 

NEL MIO STUDIO VI PROPONGO LA SCENAR E LA  HEALY TERAPIA

Dialogano mediante micro correnti  e frequenze  con l’organismo  stimolando il sistema nervoso ed  insegnando  al corpo come curarsi accelerando i processi di guarigione. SONO DUE TECNOLOGIE DIFFICILI DA SPIEGARE A VOCE … 

VANNO PROVATE PER RENDERSI CONTO DELLA LORO EFFICACIA RISPETTO ALLE TERAPIE CONVENZIONALI

TUTELA CONSERVATIVA O ESPANSIONE MODERNISTA?

La visione dietro l’angolo
di Cesare Pillon

TUTELA CONSERVATIVA O ESPANSIONE MODERNISTA?

“Abano Terme del domani non potrà prescindere dalla grande sfida della sostenibilità”PILLON 150

Abano Terme non ha mai conosciuto una crisi economica profonda come quella attuale da quando è nata la moderna città termale.

La pandemia ha accentuato e drammatizzato alcuni processi che già erano presenti sul nostro territorio e di cui i segni più evidenti sono la chiusura di molti stabilimenti termali, del Kursaal e del Centro Congressi Pietro d’Abano.

Oggi tutti sono impegnati a fronteggiare l’emergenza Covid ma il prossimo futuro ci imporrà una celere scelta sul come affrontare con efficacia i temi della ripresa e del rilancio delle Terme.a

Se qualcuno si illude, appena passata la pandemia, che tutto riparta “motu proprio” e non ci sia bisogno di una riflessione complessiva, di un cambio di marcia e di un uovo modello di sviluppo, si sbaglia di grosso.

Non ci salverà la buona volontà di quegli imprenditori che hanno investito nelle proprie strutture, non ci salverà la volontà dei lavoratori, non ci salveranno le operazioni di “maquillage”della Città, e non ci salverà chi pensa che per ritornare ai fasti del passato occorra applicare teorie di decrescita felice (crescita zero/decementificazione) o di sviluppo edificatorio indiscriminato.

Come ha ben sintetizzato il Prof. Pier Carlo Palermo, già Preside della Facoltà di Architettura e Società del Politecnico di Milano: “Una delle sfide più attuali per l’innovazione della pubblica amministrazione passa attraverso la diffusione e gli usi effettivi di una ‘cultura della valutazione’ ancora ampiamente inedita in Italia: come capacità di lavorare per obbiettivi e per progetto, di comparare razionalmente strategie e modalità di azione, di rendere conto dei risultati in modi trasparenti e riflessivi” (I limiti del possibile-Donzelli  Editore).

Occorre aprire una riflessione collettiva, respingendo i personalismi, le divisioni politiche e le spinte corporative e definire un progetto condiviso sull’Abano Terme del domani che non potrà prescindere dalla grande sfida della sostenibilità.

Questo sarà possibile ad Abano?

Purtroppo lo scenario non è dei migliori: categorie economiche e forze politiche sono profondamente divise tra di loro e non si intravvedono possibili punti d’incontro, ma se nessuno proverà, molto probabilmente, nulla cambierà.

L’impresa è titanica ma la consapevolezza che il futuro di Abano Terme dipende solo da come sapremo cogliere le sfide del futuro e dei forti cambiamenti legati alle grandi trasformazioni dovute alle applicazioni sempre più elaborate dell’intelligenza artificiale.

Abano Terme è in una fase di transizione tra il vecchio modello germanocentrico e un nuovo modello globalizzato e il nostro futuro dipenderà molto da come ci porremo in questo mercato globale e da come sapremo coniugare la nostra offerta alle nuove tendenze mondiali sul tema della sanità e della medicina personalizzata e delle nuove frontiere del turismo.

La sostenibilità sarà la giusta alternativa tra la vecchia dicotomia di contrapposizione tra una tutela conservativa e l’espansione modernista, ma per costruire un sistema sostenibile occorre mettere mano a tutte le vecchie convinzioni e costruire un progetto per una città molto diversa da quella attuale con una forte strumentazione che lo renda possibile.

La rubrica dell’avvocato

La rubrica dell’avvocatoa cura dell’ Avv. Claudio Calvello
(Patrocinante in Cassazione – DPO e membro di Federprivacy)

INCIDENTI STRADALI: scontro auto-cinghiale, chi paga i danni? calvello

Sono sempre più frequenti i sinistri stradali che vedono come “protagonisti” i cinghiali. Ormai nel nostro territorio ve ne sono tanti, forse davvero troppi e rappresentano di certo un vero problema per la circolazione stradale e la pubblica incolumità. Poi, finché i danni sono limitati al veicolo, passi, ma quando riguardano anche la persona tutto si fa ancora più serio. Per un motociclista, infatti, che venga attinto da un cinghiale, la caduta sull’asfalto è praticamente certa, così come per un automobilista che si veda sbucare improvvisamente dal ciglio della strada un ungulato, è tutt’altro che improbabile finire fuori strada nel tentativo di scansarlo. Tantissimi nel corso di oltre venti anni di professione sono stati i Clienti che, con esito positivo, si sono rivolti al nostro Studio; eppur tuttavia abbiamo assistito sempre e costantemente al solito teatrino: un continuo rimpallo di responsabilità tra Comune, Provincia e Regione. Insomma, una volta accertato che nessuna responsabilità può essere rimproverata al conducente del mezzo, chi deve poi pagare i danni? Profittando di questa incertezza normativa, i tre enti, come si diceva poc’anzi, hanno fatto da sempre “melina” forse anche per guadagnare tempo nel tentativo di sfiancare i poveri danneggiati. Sol che molto recentemente è finalmente intervenuta a far chiarezza una importantissima pronuncia della Cassazione (n. 7969/2020) la quale ha precisato che la responsabilità civile per i danni causati dalla fauna selvatica deve ricadere sull’ente cui è attribuito dalla legge il dovere di tutelare gli animali e, al contempo, prevenire il pericolo per l’incolumità della popolazione. Tale ente va individuato nella Regione quale unico soggetto legittimato passivo ai sensi e per gli effetti dell’art. 2052 c.c. (e non più 2043 c.c.). Insomma, è stato fatto un grossissimo passo avanti in favore dei danneggiati!

FIGLI: è possibile impedire ai figli di frequentare il partner dell’ex?

È questa una domanda che quasi costantemente ci sentiamo rivolgere. E sappiamo anche esattamente quello che i nostri Clienti vorrebbero sentirsi dire specie nell’ambito di quelle separazioni un po’ complicate. Ma a dire il vero, anche nell’ambito delle separazioni consensuali, quelle cioè senza troppi attriti, intervengono meccanismi dettati talvolta più dalla gelosia fine a sé stessa che da altri fattori. Ecco che più di qualche genitore avverte quindi il desiderio di capire se sia possibile impedire o quantomeno limitare la frequentazione del proprio figlio con l’altro partner. Diciamolo subito, nella pratica i maggiori dissidi sorgono quando il padre separato comincia una relazione con una nuova compagna. Ecco che, in questi casi, per quanto dicevamo poc’anzi, possono scattare dei meccanismi (siano essi di protezione piuttosto che di gelosia) tali per cui la ex moglie comincia ad opporsi e comunque ad ostacolare quegli incontri del figlio in presenza della nuova compagna. Va però chiarito sin da subito che il diritto di visita (cioè il diritto del genitore che non coabita col figlio) è previsto in tutti i casi di affidamento condiviso e tale diritto è stabilito innanzitutto in favore proprio del figlio stesso che deve poter continuare a mantenere rapporti col proprio genitore per un armonico sviluppo della propria personalità. Ciò precisato, molto recentemente i Giudici chiamati a decidere nell’ambito di un ricorso promosso proprio da una madre che chiedeva che le visite del figlio venissero interrotte (giacchè il padre aveva intrapreso una convivenza con un’altra donna), hanno così stabilito: «non è possibile accogliere la richiesta del genitore volta ad impedire qualsiasi rapporto tra i propri figli ed il nuovo partner, sempre che la relazione con il nuovo compagno sia ormai consolidata e purché non vi sia un pregiudizio significativo per la prole». Sembra una decisione più che condivisibile.