BONUS INTERNET: ISEE al CAF e domanda al gestore telefonico

Le ACLI informano
a cura del Caf Acli di Padova
www.aclipadova.it – 049601290

ACLIBONUS INTERNET: ISEE al CAF  e domanda al gestore telefonico

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto MISE :::recante le disposizioni sul “Piano voucher per le famiglie a basso reddito”, entra nella sua fase operativa il Bonus per le connessioni Internet e l’acquisto di dispositivi quali tablet e pc, agevolazione che viaggerà appunto sotto forma di voucher fino a un importo massimo di 500 euro.

L’importo da 500 euro sarà erogato sotto forma di sconto, sul prezzo di vendita dei canoni di connessione ad internet in banda ultra larga per un periodo di almeno dodici mesi e, ove presenti, dei relativi servizi di attivazione e per la fornitura dei relativi dispositivi elettronici (CPE) e di un tablet o un personal computer. In ogni caso l’attivazione del contratto di connessione è propedeutica all’eventuale acquisto di tablet/pc, visto che il decreto stabilisce che il contributo non può essere concesso per l’attribuzione del solo tablet o PC, in assenza della sottoscrizione di contratti.

Il contributo è concesso sia alle famiglie che non hanno attivo alcun contratto di connettività per accedere alla fornitura di servizi da almeno 30 Mbit/sin download sia a quelle famiglie che detengono un contratto di connettività inferiore a 30Mbit/s in download, ma previa attivazione di un servizio di connettività superiore. È importante sapere che viene riconosciuto un solo contributo per ciascun nucleo familiare presente nella medesima unità abitativa.

Sul portale Infratelitalia.it, cioè la società controllata che gestisce per conto del MISE la procedura di registrazione degli operatori telefonici aderenti all’iniziativa è stato anche pubblicato il vademecum operativo che descrive i diversi step da osservare dagli utenti finali per fare domanda presso gli operatori stessi, attraverso i quali sarà possibile richiedere il bonus previa attestazione ISEE valida non superiore a 20.000 euro. In buona sostanza non si tratta di un beneficio da chiedere tramite istituzioni quali Inps o Poste.

Per il calcolo ISEE, imprescindibile per farsi riconoscere il voucher, ci si può rivolgere alla sede CAF ACLI di Montegrotto prenotando un appuntamento al numero 049601290. Va però specificato che il CAF ACLI, così come gli altri intermediari fiscali, pur attivandosi nell’assistenza ai fini ISEE, non può svolgere nessun ulteriore ruolo di assistenza nella successiva fase di richiesta del voucher, dato che l’iter prevede espressamente che siano le famiglie a muoversi tramite i consueti canali di vendita messi a loro disposizione dai gestori aderenti.

CUCINA PADOVANA • Animelle di capretto

Animelle di capretto

Tagliare a dadolini le animelle di 2 o 3 capretti (o di agnello o di vitello). Passarle per 5 minuti in acqua bollente. Lasciarle raffreddare, asciugarle, passarle

animelle capretto

alla farina, farle dorare in burro, olio e lardo battuto, con cipolla e aglio. Irrorarle con vino bianco, lasciare che questo evapori. Portare eventualmente a cottura con un po’ di brodo. Legare alla fine con torlo d’uovo battuto con succo di limone. Sistemare di sale e speziare secondo il gusto, con noce moscata o zenzero.

 

L’EREDITÀ DI ALDO

La visione dietro l’angolo
di Cesare Pillon

L’EREDITÀ DI ALDO

“Il coraggio di non avere paura del futuro”

Il vuoto lasciato da Aldo Borile sarà difficilmente colmato! Un uomo come lui non si trova e non si sostituisce facilmente. BORILE

Poche volte nella vita ho incontrato persone così intelligenti e dotate di una capacità intuitiva che sapeva fare sintesi di situazioni anche molto complesse.

I suoi meriti sono sotto gli occhi di tutti: le sue realizzazioni parlano da sole.

Ma il suo merito principale è stato quello di scommettere tutto su Abano Terme e di essere stato da stimolo per il rinnovamento delle strutture e delle attività termali. Se oggi Abano Terme è ancora competitiva a livello mondiale e non ha fatto la fine ingloriosa di altre famosissime stazioni termali italiane ed europee è merito di alcuni imprenditori, di cui sicuramente Aldo Borile è stato l’elemento di punta, che hanno creduto nelle potenzialità delle Terme Euganee ed hanno investito ingenti capitali per dare ai nostri ospiti strutture all’avanguardia nello scenario turistico mondiale.

Quando molti pensavano che gli alberghi fossero troppi e che bisognava “sfoltirne” il  numero, lui in controcorrente lanciava la sfida di fare di un albergo vecchio ed obsoleto, l’hotel Sanat, il miglior albergo di Abano Terme: il Grand Hotel Abano.

E’ proprio vero che i sogni si realizzano se si ha il coraggio di crederci e Aldo era uno che credeva fortemente in quello che faceva, era un uomo pratico che non aveva paura di sporcarsi le mani nei cantieri.

Con qualsiasi tempo, era in prima fila a seguire i lavori perche “solo lui sapeva come dovevano essere fatti”.

Era un uomo curioso. Ho avuto modo personalmente di vedere come, in alcuni viaggi fatti assieme, mettesse una grande attenzione a quanto di nuovo e ben fatto dovesse incontrare nel suo cammino. Una volta in un grandissimo hotel europeo, durante una delle tante fiere del turismo a cui abbiamo partecipato assieme, lui come albergatore ed io come Sindaco o Assessore, incuriosito da alcune soluzioni che avevano attirato la sua attenzione non esitò a smontare letteralmente un bagno, lui lo sapeva fare, per vedere come erano state risolte alcune questioni.

Ci sono dei giovani imprenditori, primi fra tutti i suoi amatissimi figli, che hanno imparato e oggi propongono offerte di assoluto livello mondiale con le loro strutture che ci fanno sperare per il futuro di Abano Terme.

Oggi questa pandemia ci fa vedere tutto nero, ma se si affronterà il futuro con coraggio e lungimiranza, non adagiandosi sugli allori e sapendo cogliere ed anticipare le sfide che ci stanno davanti, i risultati non mancheranno.

Questa è l’eredità che ci ha lasciato Aldo: il coraggio di non avere paura del futuro.

INTERVISTA ALL’EDITORE ALDO FRANCISCI

INTERVISTA ALL’EDITORE ALDO FRANCISCI
di Federico Manca

https://scaccoalre-padova.blogautore.repubblica.it/

26 settembre 2020
il mattino di Padova
BLOG D’AUTORE «Scacco al Re»

 

LA TESTA USATA COME UNA LOCOMOTIVA … AIUTA A PREVENIRE IL MAL DI SCHIENA

L’angolo del Terapista
A cura del Dr. Giuseppe Manzo,
iscritto all’Ordine  TSRM dei Tecnici sanitari
di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche,
della riabilitazione e della prevenzione delle province di Ve e Pd,
al n.87 dell’Elenco Speciale a esaurimento di Massofisioterapia 

 

LA TESTA USATA COME UNA LOCOMOTIVA … manzo 148 web

AIUTA A  PREVENIRE IL MAL DI SCHIENA

 

Proprio cosi’….come  la locomotiva parte in testa e trascina i vagoni, così quando ci alziamo o ci sediamo da  sedie basse  il capo  deve iniziare per primo il movimento ed allungarsi  guardando  verso l’alto, trascinando  come una locomotiva  la colonna vertebrale con le vertebre che fanno da vagoni ….. così facendo  diminuisce il carico sulle  vertebre lombari  e si favorisce  la fisiologica lordosi  spesso rettificata o addirittura invertita a causa di posture errate.

Lavorando maggiormente sulle gambe si risparmiano così gravose sollecitazioni a carico dei nostri dischi intervertebrali.

Questa tecnica è un semplice ma efficace consiglio per utilizzare in modo più ergonomico la colonna vertebrale non solo per quando ci si alza dal letto, da una sedia o da una poltrona bassa ma soprattutto quando ci  alziamo  o ci sediamo sul sedile della nostra automobile.

Il modo migliore per proteggere la schiena è insomma rispettare la curva lombare soprattutto il mattino presto o durante l’esecuzione di un compito arduo come il sollevamento di un oggetto.

La foto sopra mostra una persona mentre si alza in modo sbagliato piegandosi in avanti e guardando verso il basso: così si danneggiano i dischi intervertebrali che sono sollecitati e spinti indietro con conseguente infiammazione delle radici nervose.

La foto sotto mostra invece il corretto modo di alzarsi inarcando il tratto lombare e lasciandosi guidare dalla testa che, appunto come una locomotiva, traina il resto del vagone (le vertebre).

Così facendo proteggiamo la parte posteriore, diminuiamo il carico a livello delle vertebre lombari e preveniamo mal di schiena e problemi di sciatica.

Naturalmente la stessa accortezza dobbiamo averla nell’atto di sederci: guardiamo verso l’alto, carichiamo sulle gambe, ci sediamo.

Infine, se rimaniamo seduti per molto tempo, è consigliabile mettere un cuscinetto rigido dietro la zona lombare che ci aiuterà a sostenere meglio la nostra schiena.

 

CUCINA PADOVANA • Ricette ruzantine

Ricette ruzantinecucina proverbi

Impastare 5 uova con un pizzico di sale e 5 mezzi gusci d’acqua e fior di farina quanto basta a formare una pasta soda da lavorare ben bene e tirare fine poi con il mattarello. Si lascia riposare per un po’ di sfoglia, poi la si rotola e la si taglia più o meno sottile. Le “paparelle” dovrebbero tuttavia essere sottili, mentre le “papardelle”, destinate in genere a sughi di carne e di caccia, più larghe.

 

DIABETE E IMPIANTI DENTALI, POSSONO COESISTERE?

La Rubrica del Dentista
cura di Alice e Francesca Marcato
alice.marcato@alice.it

DIABETE E IMPIANTI DENTALI, POSSONO COESISTERE?MARCATO 148 web

Il diabete è una patologia sistemica molto diffusa che comporta uno stato di iperglicemia, ossia un aumento di glucosio nel sangue. 

Cosa provoca nel cavo orale questa malattia?

Per un paziente diabetico la salute del cavo orale può essere particolarmente delicata. In primo luogo perché l’aumento di zuccheri nel sangue favorisce la proliferazione batterica e in secondo luogo perché l’abbassamento delle difese immunitarie dei diabetici implica minore capacità di reagire alle infezioni batteriche e una minor capacità di cicatrizzazione tissutale. Chi è soggetto a diabete può facilmente incorrere in gengiviti e/o piorrea (parodontite), le quali a sua volta se si aggravano e non si controllano costantemente, possono portare più facilmente alla perdita di denti e al bisogno di ricorrere urgentemente a una modalità di ripristino degli elementi persi, come gli impianti dentali. Chi soffre di questa patologia, infatti, ha un rischio tre volte maggiore di ammalarsi di piorrea.

Ma la piorrea del paziente che soffre di diabete quindi aumenta anche il rischio della perdita degli impianti dentali? Deve quindi rinunciare all’implantologia dentale?

Non è cosi.

Le indicazioni fondamentali per far combaciare paziente diabetico che vuole rimpiazzare i denti persi con gli impianti dentali sono:

1.  Avere un controllo farmacologico dato dal medico di base, controllato costantemente e periodicamente con esami del sangue;

2.  Un corretto stile di vita dato dalla buona alimentazione e la giusta attività fisica;

3.  Non avere contemporaneamente grossi scompensi cardio-circolatori;

4.  Misurazioni dell’indice glicemico per alcuni mesi pre-intervento;

5.  Una corretta terapia antibiotica pre e post intervento;

6.  Igiene dentale e controllo ogni 3-4 mesi

Se cosi non fosse, il diabete può compromettere la buona salute orale e la stabilità dell’impianto dentale nel tempo.

Ricordatevi sempre di comunicare al vostro dottore e al vostro dentista tutti i farmaci che assumete affinché ogni trattamento venga fatto nel modo più corretto e sicuro per voi stessi.

 

SUCCESSIONE PER LEGGE, TESTAMENTO O DONAZIONE?

Il notaio risponde
A cura di Aldo Francisci

SUCCESSIONE PER LEGGE, TESTAMENTO O DONAZIONE?DI LAURO 148 web

“Quesiti di informazione legislativa con risposte ed analisi del notaio Salvatore Di Lauro di Abano Terme ”

Una domanda che spesso ci si pone è se sia meglio rinviare il trasferimento del patrimonio alla propria morte (sce- gliendo se rimettersi alla disciplina di legge ovvero regolare l’operazione con un testamento), oppure pianificare la propria successione già in vita tramite una serie di donazioni a favore dei propri cari.

Sotto il profilo sostanziale non ci sono differenze: in ogni caso alla propria morte il patrimonio deve trovare una nuova “casa”. Lasciare che per noi decida la legge significa perdere l’opportunità di dimostrare ai propri cari che si sta facendo qualcosa per loro. Trovo che sia più bello orientare la direzione del proprio patrimonio con una donazione o con un testamento. Entrambi gli strumenti consentono di dividere i beni tra i propri cari, ovviamente con tempistiche diverse: la dona- zione è il contratto con il quale un soggetto –il donante –arricchisce per “spirito di liberalità” (e cioè senza pretendere nulla in cambio) un altro soggetto –il donatario –trasferendogli subito un proprio diritto, assumendo un obbligo verso di lui, ovvero rinunciare ad esigere un credito che si vanta nei suoi confronti. Essa ha efficacia immediata e dà la gioia di vedere la felicità di essere il luogo dove, accanto a disposizioni patrimoniali, è possibile dare dei consigli ai propri eredi, fare loro delle raccomandazioni…insomma lasciare un ricordo di affetto oltre che un patrimonio, piccolo o grande che sia. Si ricordi poi che, al di là delle attribuzioni fatte ai propri familiari, il testamento può essere anche lo strumento giusto per fare dei doni ad amici ed affetti vari, oppure alla Chiesa o ad Enti caritatevoli.

Sotto il profilo fiscale, invece, non è possibile fare raffronti tra testamento e donazione sulla convenienza: è vero che alle successioni e alle donazioni si applicano le medesime imposte, ma alla donazione si applicano le imposte in vigore al momento in cui si stipula l’atto; alla successione, invece, quelle in vigore al momento della morte del disponente…e si badi bene che con il passar del tempo la tassazione potrebbe variare, e in Italia normalmente le tasse aumentano e non diminuiscono! In tutto questo il Notaio è sempre al fianco del cittadino per consigliarlo in totale riservatezza, e per far sì che la sua volontà possa essere validamente tradotta in disposizioni inattaccabili.

Salvatore Di Lauro Notaio in Abano Terme

La rubrica dell’avvocato

La rubrica dell’avvocatoa cura dell’ Avv. Claudio Calvello
(Patrocinante in Cassazione – DPO e membro di Federprivacy)CALVELLO 148 web

LAVORO: telecamere nascoste e tutela della privacy

Diciamolo subito: la videosorveglianza occulta è lecita solo quando diventa l’extrema ratio, a fronte di “gravi illeciti” e con modalità spazio-temporali tali da limitare al massimo l’incidenza del controllo sul lavoratore. Non può, dunque, diventare una prassi ordinaria. È la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo (Cedu) a suggellare questo principio: un datore di lavoro può installare delle telecamere nascoste per la videosorveglianza senza avvertire i propri dipendenti qualora abbia il fondato sospetto che questi lo stiano derubando e se le perdite subite per la loro condotta sono ingenti. Secondo i Giudici della Corte Europea il comportamento del proprietario di un supermercato può essere considerato legittimo e non vìola il diritto alla privacy di alcuni addetti alle casse, licenziati dopo essere stati filmati mentre rubavano prodotti sul luogo di lavoro o aiutavano altri a farlo. Nel caso specifico il direttore di un supermercato, rilevando irregolarità tra stock di magazzino e vendite e una rilevante perdita negli incassi decise di far installare alcune telecamere a circuito chiuso. Le videoriprese evidenziarono una serie di furti di merci da parte del personale che portarono a 14 lettere di licenziamento per motivi disciplinari tra cassieri o addetti alle vendite. La linea della Cedu è condivisa anche dal Garante italiano della Privacy, che in una nota sottolinea come la sentenza «da una parte giustifica, nel caso di specie, le telecamere nascoste, dall’altra conferma però il principio di proporzionalità come requisito essenziale di legittimazione dei controlli in ambito lavorativo». Per il via libera alla videosorveglianza “segreta” la Corte di Strasburgo ha infatti accertato una serie di presupposti, come i «fondati e ragionevoli sospetti» sui furti commessi dai lavoratori, il danno ingente subito dal datore di lavoro. In conclusione, il «requisito essenziale» perché i controlli sul lavoro siano legittimi, «resta dunque, per la Corte, la loro rigorosa proporzionalità e non eccedenza», che si confermano ancora una volta i capisaldi della protezione dei dati personali.

Mod. 231: il ruolo dell’OdV dopo il GDPR

 

Il Garante per la Privacy ha precisato che gli Organismi di Vigilanza (OdV) non possono essere qualificati come titolari autonomi o come responsabili del trattamento in quanto i loro compiti non sono determinati dagli Organismi stessi, ma dall’organo dirigente dell’ente che, nell’ambito del modello di gestione e organizzazione, ne definisce gli aspetti relativi al funzionamento. Inoltre, l’OdV non può essere considerato neppure quale responsabile del trattamento, inteso come persona giuridicamente distinta dal titolare. Il GDPR prevede, infatti, una serie di obblighi in capo al responsabile del trattamento, come pure la sua diretta responsabilità per l’eventuale inosservanza degli stessi. Al contrario, eventuali omessi controlli sull’osservanza dei modelli predisposti dall’ente non ricadono sull’OdV ma sull’ente stesso. L’OdV nel suo complesso non è quindi distinto dall’ente ma è “parte dell’ente”. In particolare, l’ente designerà i singoli membri dell’OdV come soggetti autorizzati, i quali dovranno attenersi alle istruzioni del titolare.

 

In ricordo di COSTANTINO CORDELLINA “il Direttore”

In ricordo di COSTANTINO CORDELLINA “il Direttore”

“Il “Direttore” ci ha lasciato e con lui se ne va un pezzo di storia delle nostre terme”

CORDELLINA 148 webSe ne andato così, in punta di piedi, senza fare rumore, con il suo sorriso gentile, lo scorso mese di agosto, all’età di 81 anni.

Lascia le figlie Luana (che gli è stata particolarmente vicina fino all’ultimo) e Soraya, il fratello Luciano, i nipoti Andrea, Fabio e Livio e le cognate Silvana e Lynn.
Un amico, una persona perbene.
Un personaggio d’altri tempi.
Gentile con tutti “il Direttore”, grande animatore, impeccabile professionista, richiesto a gran voce dagli ospiti degli alberghi termali da lui diretti, in particolare dal gentil sesso per la sua empatia, quella sua capacità unica di coccolare il cliente-ospite, sempre con il sorriso sulle labbra.
Grande professionista e  poliglotta, ha lavorato in Germania, Francia e Inghilterra.
Molti gli stabilimenti termali aponensi nei quali ha prestato servizio “il Direttore”, tra i quali ricordiamo l’hotel Centrale, il Trieste Vittoria, la Residence e l’hotel Imperial di Montegrotto Terme.
Negli anni d’oro del termalismo aponense lo si vedeva camminare per il centro di Abano con l’inconfondibile passo di “Direttore” e la battuta sempre pronta.
Mai volgare, adorato dai suoi clienti, sempre sorridente, gentile, una classe unica, aveva una grande capacità di sdrammatizzare e di risolvere qualsiasi problematica nella  quotidianità della vita alberghiera.
Nel 2016 è stato candidato consigliere alle elezioni amministrative di Abano nella lista Con la Gente per la Gente e per qualche anno ha collaborato anche con il nostro periodico informAbano.

Buon viaggio “Direttore”, che la terra ti sia finalmente lieve.

Aldo Francisci