IL MATTINO DI PADOVA 22 marzo 2017
Tra le principali operazioni la “Tangentopoli delle Terme” e il giro di fatture false con l’Est di “Oltre confine”
PADOVA. Tutelare le libertà economiche dei cittadini, delle imprese e dei professionisti onesti, quale condizione indispensabile per il raggiungimento dell’equità sociale posta a fondamento del benessere della collettività.
Ed è proprio la lotta ai fenomeni evasivi più gravi e alle frodi fiscali, alle illegalità nella Pubblica Amministrazione, agli sprechi di risorse e alla criminalità economico-finanziaria in genere ad aver costituito l’obiettivo dell’attività operativa della Guardia di Finanza di Padova per il 2016.
Un’azione che si è sviluppata attraverso la realizzazione di 45 Piani Operativi, diretti all’aggressione delle più dannose e pericolose manifestazioni di illegalità economico-finanziaria, orientando le risorse disponibili sui fenomeni caratteristici della provincia padovana;
l’esecuzione, in attuazione dei Piani Operativi, di 7.260 interventi, distribuiti nelle 2 missioni fondamentali di polizia economica (21%) e polizia finanziaria (79%); lo sviluppo di oltre 581 deleghe d’indagine pervenute dalla magistratura ordinaria e contabile, a fronte delle 706 ricevute; il contrasto ai grandi traffici illeciti e il concorso al dispositivo di ordine e sicurezza pubblica.
LOTTA ALLE FRODI FISCALI, ALL’ECONOMIA SOMMERSA E AL GIOCO ILLEGALE
Contro l’evasione e le frodi fiscali, anche di tipo organizzato, sono state concluse 205 indagini di polizia giudiziaria, cui si aggiungono 961 interventi fra verifiche e controlli fiscali a tutela del complesso degli interessi erariali comunitari, nazionali e locali. In questo ambito, rientrano anche 10 controlli per la ricostruzione della posizione reddituale e patrimoniale a richiesta di altre Autorità.
Questi servizi si sono basati su una selezione preventiva e mirata degli obiettivi, supportata dal ricorso alle oltre 40 banche dati e applicativi disponibili, dall’intelligence e dal controllo economico del territorio.
Denunciati 187, di cui 6 tratti in arresto, responsabili di 176 reati fiscali, il 64% dei quali riguarda gli illeciti più gravi di emissione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta, occultamento di documentazione contabile e indebita compensazione, a testimonianza dell’impegno dei Reparti del Corpo nei confronti dei fenomeni di frode ed evasione più complessi e articolati.
Sono stati individuati 16 casi di evasione fiscale internazionale, 13 casi di affitti in nero, nonché 148 soggetti che, pur avendo svolto attività produttive di reddito, sono risultati completamente sconosciuti al Fisco.
Tra le indagini più importanti svolte nel settore della tutela delle entrate, si ricorda:
l’operazione “OLTRE CONFINE”, che ha portato alla scoperta di un’associazione per delinquere, operante con molteplici società in Italia e all’estero (Slovacchia, Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca), il cui unico business era quello dell’emissione di fatture false nei confronti di società compiacenti (perlopiù operanti nel settore del commercio di pellame).
Nel mese di marzo 2016 è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 15 soggetti per reati fiscali e di riciclaggio ed un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente per oltre 1,3 milioni di euro nei confronti dei componenti dell’associazione.
Gli indagati, cui sono contestati a vario titolo molteplici ipotesi di reato (associazione per delinquere, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, truffa e reato transnazionale), sono risultati essere invece in tutto 41. Scoperte fatture per operazioni inesistenti per oltre 30 milioni di euro.
Sono in corso di ultimazione le verifiche fiscali nei confronti delle imprese coinvolte;
l’operazione “IVA BEVUTA”, che ha consentito di smascherare un’associazione per delinquere dedita all’emissione/utilizzo di fatture false.
Il tutto finalizzato a far conseguire a un’impresa vicentina una posizione dominante nel mercato della grande distribuzione alimentare di bevande. Gli indagati, cui sono contestati a vario titolo molteplici ipotesi di reato (associazione per delinquere, emissione ed utilizzo di fatture soggettivamente false, occultamento e distruzione di scritture contabili, omessa presentazione della dichiarazione), sono risultati essere in tutto 68.
Nel mese di luglio 2016, oltre a circa 120 perquisizioni locali e personali, è stata eseguita una misura cautelare in carcere nei confronti della promotrice dell’associazione, nonché il sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta ovvero per equivalente di beni per complessivi euro 8 milioni circa.
Scoperte fatture per operazioni inesistenti per oltre 80 milioni di euro. Sono in corso di ultimazione le verifiche fiscali nei confronti delle imprese coinvolte.
L’esecuzione nel mese di febbraio 2016 di un provvedimento di sequestro preventivo per equivalente di beni immobili, mobili e rapporti bancari fino alla concorrenza di quasi 500.000 euro, nei confronti di un imprenditore edile accusato di non aver dichiarato al fisco, negli anni dal 2009 al 2012, circa 4 milioni di euro di ricavi.
149 datori di lavoro sono risultati aver impiegato 63 lavoratori in “nero” e 100 lavoratori irregolari.
Sequestrate disponibilità patrimoniali e finanziarie per il recupero delle imposte evase nei riguardi dei responsabili di frodi fiscali per oltre 5,4 milioni di euro e avanzate proposte di sequestro per circa 37,6 milioni di euro.
Oltre 4.208 interventi condotti nell’ambito del controllo economico del territorio. Tra questi, si segnalano, in particolare, quelli svolti in materia di controlli strumentali (3.282), trasporto merci su strada (715, di cui 177 nel settore della circolazione dei prodotti sottoposti ad accise) nonché in materia di indici di capacità contributiva (112).
Scoperte 15 violazioni nel campo delle imposte sulla produzione e sui consumi, con la denuncia di 1 soggetto responsabile di reati in materia di prodotti energetici.
23 gli interventi eseguiti presso gli impianti di distribuzione stradale di carburanti, con 3 casi di irregolarità.
Nell’azione di contrasto agli illeciti doganali, sono stati eseguiti 2 interventi che hanno permesso di riscontrare 1 violazione.
8 interventi effettuati presso sale giochi e centri di scommesse.
CONTRASTO ALLE TRUFFE SUI FONDI PUBBLICI E ALL’ILLEGALITÀ NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Scoperti casi di illegittima percezione o richiesta di finanziamenti pubblici, comunitari e nazionali, per oltre 1,9 milioni di euro, con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 14 soggetti.
Individuate truffe nel settore previdenziale per oltre 361 mila euro, con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 6 soggetti.
Nell’ambito di 8 accertamenti svolti su delega della Corte dei Conti, segnalati sprechi o irregolari gestioni di fondi pubblici che hanno cagionato danni patrimoniali allo Stato per più di 13,5 milioni di euro e segnalati alla magistratura contabile 13 soggetti per connesse ipotesi di responsabilità erariale.
A seguito delle 54 indagini e dei 13 interventi conclusi nel 2016 per reati ed altri illeciti contro la Pubblica Amministrazione, denunciati 40 soggetti (72,5% per corruzione e concussione, 10% per abuso d’ufficio, 5% per peculato e 12,5% per altri reati contro la p.a.), di cui 11 tratti in arresto.
Individuati appalti pubblici irregolari per oltre 23 milioni di euro, con l’arresto di 11 soggetti.
Tra le indagini più importanti svolte nello specifico settore, si ricorda:
l’operazione “IMPERATOR”, mediaticamente nota come “tangentopoli delle terme”, che ha messo in luce l’esistenza di un vero e proprio sistema tangentizio che ha governato l’affidamento di appalti e lavori pubblici dapprima nel Comune di Montegrotto Terme (PD), a partire dal 2008, e poi esportato, dal 2011, anche nel Comune di Abano Terme (PD).
Nel complesso, sono state ricostruite una serie di illecite dazioni di denaro o altre utilità (es. lavori edili presso abitazioni private, cessione di immobili a prezzo agevolato) a favore dei Sindaci pro-tempore di Abano Terme (PD) e di Montegrotto Terme (PD), nonché di altri amministratori e dipendenti comunali. Nel corso dell’indagine sono stati arrestati 6 soggetti, tra pubblici amministratori, dipendenti comunali ed imprenditori, per i reati di concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità, corruzione e riciclaggio.
L’operazione “BONIFICA”, scaturita dalla citata operazione “IMPERATOR”, nell’ambito della quale sono stati scoperti diversi ed autonomi episodi corruttivi e di turbata libertà degli incanti afferenti ad una gara dall’appalto per lavori di riqualificazione ambientale di un’area già adibita a discarica di rifiuti, del valore di circa 2,8 milioni di euro (importo finanziato dalla Regione Veneto), aggiudicata dal Comune di Abano Terme (PD) il 30.5.2016.
Le indagini hanno consentito di accertare, tra le altre cose, l’avvenuta manomissione, durante le procedure di gara, delle buste contenenti le offerte economiche presentate dai partecipanti e la predisposizione di una nuova offerta, economicamente più vantaggiosa, da parte dell’impresa cui veniva poi aggiudicato l’appalto.
Nell’ambito di questa indagini sono stati arrestati 5 soggetti, a vario titolo per turbata libertà degli incanti, corruzione e induzione indebita.
Effettuati 132 controlli volti a verificare la sussistenza dei requisiti di legge previsti per l’erogazione di prestazioni sociali agevolate e per l’esenzione del ticket sanitario, con percentuali di irregolarità pari al 65% dei casi e un danno complessivo cagionato allo Stato di circa 57 mila euro.
CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ED ALLA CRIMINALITÀ ECONOMICO-FINANZIARIA
Svolti 11 accertamenti economico-patrimoniali a carico di condannati e indiziati di appartenere ad associazioni mafiose e loro prestanome, che hanno riguardato complessivamente 19 soggetti.
Eseguiti provvedimenti di sequestro ai sensi della normativa antimafia di 10 beni immobili nonché quote societarie e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di circa 1,2 milioni di euro.
14 soggetti sono stati i denunciati per il reato di trasferimento fraudolento di valori, indicativo di fenomeni di interposizione fittizia, di cui 4 arrestati.
In materia di riciclaggio sono state svolte 4 indagini e attività di polizia giudiziaria che hanno portato alla denuncia di 13 soggetti, di cui 10 in stato di arresto.
Accertati casi di riciclaggio per quasi 59 milioni di euro.
59 sono, invece, le violazioni accertate in materia di trasferimenti di denaro contante per importi superiori alla soglia di legge prevista.
In relazione alla nuova fattispecie di auto-riciclaggio è stata eseguita 1 attività di polizia giudiziaria, con l’arresto di 2 soggetti.
272 sono state, poi, le segnalazioni di operazioni sospette approfondite dai Reparti sul territorio appositamente delegati.
Nell’azione di contrasto all’usura, denunciato 1 soggetto.
Nelle indagini svolte nei settori dei reati societari, fallimentari, bancari, finanziari e di borsa sono stati denunciati 133 soggetti di cui 4 tratti in arresto, nonché effettuati sequestri a carico dei responsabili per 675 mila euro.
CONTRASTO AI TRAFFICI ILLECITI
Sequestrati circa 70 chili di droga a carico di 66 soggetti denunciati, di cui 16 arrestati.
Tra le più importanti attività svolte nello specifico settore si ricorda:
l’operazione “ARROW” nell’ambito della quale, nel periodo da marzo a maggio 2016, sono stati sequestrati 45 kg di marijuana, 63.000 euro in contanti e arrestati 9 soggetti (di cui 8 di nazionalità nigeriana e 1 di nazionalità albanese).
L’operazione descritta ha messo in luce, ancora una volta, l’importanza dei controlli presso lo snodo ferroviario patavino, vero e proprio crocevia di molteplici attività illecite;
il sequestro nel maggio 2016 di oltre 18 Kg di KHAT provenienti dall’Africa.
Eseguiti 76 interventi e denunciate all’Autorità Giudiziaria 72 persone per reati in tema di contraffazione.
Sequestrati più di 6,8 milioni di prodotti illegali, perché contraffatti, piratati, pericolosi o recanti falsa o fallace indicazione di origine o provenienza, per un valore stimato di circa 88 milioni di euro.
Tra le più importanti attività svolte nello specifico settore si ricordano 4 operazioni che hanno consentito il sequestro di 9.200 bottiglie di vino, 40.000 etichette e 4.200 scatole, tutte recanti indebitamente il marchio dello champagne “MOET & CHANDON”.
La vendita delle sole bottiglie rinvenute avrebbe fruttato all’organizzazione un introito di circa 350.000 euro; importo destinato a lievitare ad oltre 1,8 milioni di euro considerate le decine di migliaia di etichette pronte all’uso.
Quasi 2,5 milioni di accessori di bigiotteria non conformi agli standard di sicurezza e privi di ogni prescrizione in ordine all’origine ed alla composizione, nei confronti di due imprese gestite da soggetti di origine cinese;
oltre 1,2 milioni di accessori moda, materiale informatico e giocattoli non sicuri, nei confronti di due grossisti di origine cinese; 487.000 gomitoli venduti come lana, nei confronti di due soggetti di origine cinese.
Nell’attività di contrasto al falso monetario sono state rinvenute 2.640 banconote false e operati sequestri per un controvalore complessivo pari a circa 100 mila euro.
Nel settore del contrasto all’immigrazione clandestina 7 soggetti sono stati denunciati.
NEI SERVIZI DI ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA
Nel corso del 2016, nell’ambito del settore dell’ordine pubblico (pubbliche manifestazioni, eventi sportivi, consessi internazionali, impegni locali, immigrazione, ecc.) sono state impiegate complessivamente 291 giornate/uomo