ABANO AL VOTO. Primo turno 11 giugno 2017
Editoriale del Direttore Aldo Francisci
“Lazzaretto: la perdente al ballottaggio del 2016 con Luca Claudio, vuole la rivincita.
Peccato che non ci sia più Luca Claudio”
Pochi giorni ancora separano Abano dalle urne, e quella che si profila, almeno in prima battuta, è una competizione decisamente affollata, con ben sette pretendenti alla carica di Primo Cittadino. Ma saranno solo in due a giocarsi al ballottaggio l’elezione, e data la frammentazione del panorama politico, non sono pochi i candidati che ragionevolmente possono aspirare ad accedere al secondo turno.
Passando in rassegna i candidati, è senza dubbio Federico Barbierato quello che, con ogni probabilità, approderà agevolmente al ballottaggio. Direttore generale Ascom Padova Confcommercio imprese per l’Italia, diplomato al liceo classico Tito Livio di Padova e laureato in Giurisprudenza, ha condotto una campagna elettorale fatta di contenuti, progetti solidi, tenendosi a distanza da inutili polemiche, ha mostrato di saper individuare temi e questioni con pragmaticità. ‘No stress’ il suo mantra, a indicare un approccio sereno e meditato, trasversale, capace di interpretare le istanze delle diverse categorie, con particolare attenzione alla valorizzazione del commercio e del termalismo; “Ad Abano deve tornare la normalità” “Abano può rilanciarsi e attrarre investimenti e posti di lavoro”; chiaro e netto anche su questioni scottanti, come quella dei profughi, alla cui accoglienza nella città termale si dice contrario, senza ambiguità. Nell’agenda del fare di Barbierato particolare rilevanza alla questione IMU e l’annoso contenzioso delle acque reflue. Sostenuto da due civiche PASSIONE ABANO Federico Barbierato sindaco, SPORT TURISMO AMBIENTE Barbierato sindaco, oltre ai cittadini per il cambiamento e al partito democratico, si presenta con proposte concrete e lungimiranti, come la riqualificazione degli hotel dismessi e del primo roc. Tra gli sfidanti, Monica Lazzaretto, animata, come intuibile, dal desiderio di rivalsa, dopo la cocente sconfitta delle scorse elezioni, che la videro perdere al ballottaggio contro Luca Claudio, nonostante il Sindaco uscente apparisse chiaramente indebolito dalla note vicende giudiziarie, in seguito precipitate come è ben noto alle cronache. Non più confermata come candidata di Cittadini per il cambiamento e Partito democratico, ci riprova alla guida di due liste civiche, mostrando di coltivare un’ambizione non ancora sopita, e di non rassegnarsi al verdetto che le urne hanno sancito meno di dodici mesi fa. Il più delle volte, lo spirito di rivalsa non è buona guida in politica. Tra accoglienza diffusa e progetti in salsa radical chic, ripropone quanto già visto un anno fa. Appoggiata da ex comunisti e socialisti nonchè dall’ex sindaco Ponchio che all’epoca diede il via libera al mega centro commeciale Aliper vicino al P1. Insomma il vecchio in salsa Lazzaretto. Sul fronte opposto, spicca la candidatura di Emanuele Boccardo, che nasce dal comitato ‘Abano dice No’, protagonista delle barricate contro l’arrivo dei profughi al Primo Roc (ipotesi che oggi, invero, sembra definitivamente tramontata); comitato che si è trasformato in lista civica, e che unisce altre forze di destra e centrodestra, tra cui Lega e Forza Italia. Nello stesso campo la candidatura di Sabrina Talarico di Grande Abano, che dopo il successo riscosso dai suoi ‘Stati Generali’ ha elaborato un programma improntato al rilancio delle attività produttive, agli investimenti nel turismo, alla cura dell’arredo urbano. “Desidero che Abano ritorni ad essere Grande. Le potenzialità ci sono, è necessario che la città sia guidata da un’amministrazione competente, seria e professionale, che garantisca continuità e un governo stabile che duri 5 anni. Abano è una città ferita che ha bisogno di pace, coesione sociale, crescita economica. C’è bisogno di amministrare nella legalità e con la diligenza del buon padre di famiglia, impedire gli sprechi, sburocratizzare, aiutare famiglie e imprese, creare occupazione, dare assistenza gli anziani e creare futuro per i giovani”. Tra gli outsider, Michele Di Bari, candidato a sindaco per la civica CambiAbano, nella quale sono confluiti molti dei militanti del Meetup Amici di Beppe Grillo e dei 5 stelle. Le sue idee paiono essere innovative e certamente su di lui potrebbero puntare gli aponensi che vogliono tentare una via nuova per il rilancio del territorio. Michele Di Bari è quella faccia giovane, pulita che piace e fatto non da poco, su di lui convergerà, dato il suo outing sull’omosessualità, anche tutta la comunità gay di Abano. Stefania Chiarelli, candidato sindaco per la civica Abano Viva. «Il sociale ripartirà da qui» «La famiglia è il fondamento della comunità, questo per noi significa parlare di sociale ossia supportare le persone, anziani, genitori, giovani e le fasce più fragili della popolazione anche con l’aiuto delle associazioni che vanno messe in rete». «Abbiamo approntato progetti mirati per i genitori e per le donne in difficoltà», dice. «Ma pensiamo anche di potenziare i centri per l’infanzia, di contrastare bullismo e cyberbullismo e di creare uno “Sportello Europa” per favorire esperienze di studio e lavoro spendibili poi nelle imprese locali. Paolo Gruppo, candidato sindaco per la lista civica Abano Risorge e Fratelli d’Italia. A volte ritornano: entrato in consiglio comunale per la prima nel 1970, Paolo Gruppo, democristiano doroteo, nel panorama politico aponense ha quasi sempre trovato una poltrona alleandosi con chiunque gliela offrisse. L’ultima sua poltrona di assessore con la rovinosa giunta Bronzato caduta in contemporanea con il famoso scandalo dell’OCOPASS.