LE ELEZIONI COMUNALI A GIUGNO, OCCASIONE PER IL RILANCIO DELLE TERME
La visione dietro l’angolo
di Cesare Pillon
LE ELEZIONI COMUNALI A GIUGNO, OCCASIONE PER IL RILANCIO DELLE TERME
“il Sindaco uscente Federico Barbierato ha un vantaggio competitivo, forse incolmabile, per i pochi giorni di campagna elettorale che ci separano dal voto.”.
Mentre scrivo mancano dieci giorni alla scadenza dei termini per la presentazione delle liste elettorali e circa quaranta giorni alle elezioni amministrative che si terranno il 12 Giugno. La situazione, rispetto a quanto riportavo nell’ultimo numero di questo giornale, non è variata di molto. Alla ricandidatura del sindaco uscente, Federico Barbierato, si è aggiunta la candidatura, a capo di una o più Liste Civiche di centrodestra, di Luigi Ciccarese, di cui si vedono affissi manifesti in Città con lo slogan : “ Sconosciuto? Eppure tutti ne parlano”, slogan di per sé già sufficientemente eloquente del fatto che si affacci alla vita politica amministrativa senza aver nessuna esperienza pregressa, cosa peraltro non obbligatoriamente negativa.
Del centrodestra ufficiale (Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia), ad oggi, nessuna notizia!
Fra rinunce, defezioni e, si dice, molte liti, non è emersa nessuna candidatura, tanto che Ciccarese si è sentito di fare un appello per la loro confluenza sulla sua candidatura.
Anche se si trovasse un candidato dell’ultimo momento, avrebbe pochissime chance di successo. Tutto questo ha dell’incredibile se si pensa che nelle elezioni politiche e regionali il centrodestra ad Abano Terme ha avuto percentuali di voto considerevoli e largamente maggioritarie.
Fino ad ora questi i fatti.
Sono lontani i tempi in cui assistevamo a molteplici candidature a sindaco e a consigliere e questo è un segnale fortissimo di disaffezione verso la politica in generale e a quella cittadina in particolare.
Questo fenomeno è molto preoccupante e denuncia un arretramento della vita democratica della nostra Città. Una platea ampia di persone che si impegnano, permette ai cittadini di selezionare gli amministratori in base alle esperienze ed alle competenze e chiamare alle responsabilità di governo le migliori risorse umane. Inoltre, più persone partecipano alla vita politica cittadina più sono i controlli sull’operato degli amministratori e più si impedisce la creazione e la crescita di vere e proprie élites oligarchiche.
Ritornando alla competizione elettorale e in questo quadro, lo abbiamo già detto, il Sindaco uscente ha un vantaggio competitivo, forse incolmabile, per i pochi giorni di campagna elettorale che ci separano dal voto.
Stiamo, quindi, assistendo ad una competizione asimmetrica e anomala in cui non tutti iniziano dallo stesso punto di partenza.
Purtroppo in questa situazione non è dato conoscere quali siano i temi veri dei programmi dei candidati: unica vera cosa che interessa ai cittadini. Anche in questo Barbierato ha il grande vantaggio di aver governato negli ultimi cinque anni e di essersi preparato un quadro ampio di interventi, con tutti i piani di programmazione ed i master plan approvati. Forse non sono perfetti ma almeno ci sono e in questi prossimi cinque anni si potrà vederne i risultati.
Mai come in questa competizione, i temi programmatici saranno importanti perché, che si voglia o no, si dovranno affrontare questioni di importanza vitale per il nostro futuro.
Il modello termale su cui si sono fondate e realizzate le fortune del passato è chiaramente sorpassato e lo dimostra un fatto inequivocabile: le permanenze medie degli ospiti nelle strutture alberghiere sono vertiginosamente ridotte da circa due settimane, degli anni d’oro, ai pochi giorni di adesso.
Pian piano sono cambiate le dinamiche sociali e quella che in passato era la centralità del Termalismo, non c’era famiglia di Abano che non avesse qualcuno che a vario titolo lavorava negli alberghi, e andata via via trasformandosi in una marginalità in cui per moltissimi residenti c’è la completa estraneità ai temi della termalità.
Si impone quindi un cambiamento urgente di paradigma e di modello per le nostre Terme e questo non lo possono fare solo gli imprenditori termali, ma deve essere il frutto di una riflessione collettiva, di tutte le componenti cittadine, con in prima fila le amministrazioni comunali.
In un mondo in cui si è dimostrato che le grandi trasformazioni urbane sono uno dei motori dei flussi turistici, non si può pensare ad una Città immobile che si dia un po’ di belletto, una “pitturatina” e come per incanto rinasca una Città termale nuova.
Abbiamo un centro che ruota intorno all’isola pedonale, vero fulcro della città turistica, completamente disastrato nelle sue funzioni pubbliche: il Kursaal chiuso ed in stato di abbandono, il Centro Congressi chiuso da anni, gli hotels Orologio e Centrale in uno stato di degrado inaccettabile. Non si esce da questo stato di cose senza interventi coraggiosi e radicali che cambino il volto della nostra Città e la rendano più attrattiva per un mondo turistico che guarda al futuro e non al passato.
Non si tratta di sprecare suolo con nuove lottizzazioni o aree di espansione, Abano Terme non ha bisogno di nuove residenze, ce ne sono già troppe! Si tratta di avere il coraggio di riqualificare le aree già costruite e dare a loro nuove funzioni che siano al passo con la dinamicità dei cambiamenti in atto nel mondo.
Lo abbiamo visto, ampiamente in questi ultimi anni, che non siamo in grado di rigenerarsi da soli. Dobbiamo investire in nuovi progetti dotandoci dell’esperienza dei migliori professionisti in strategie turistiche e di personalità di altissimo profilo professionale nel campo della pianificazione degli interventi di riqualificazione urbana.
Gli strumenti di pianificazione generale ci sono, è stato approvato definitivamente il PAT (Piano Assetto Territorio) che permetterà di affrontare il grande teme della riconversione degli hotels dismessi e ora si tratta di dotarsi di progetti esecutivi all’altezza di queste sfide.
Se si aggiunge che con il PNRR il territorio ha acquisito oltre venti milioni di euro, si aprono occasioni vere di sviluppo.
Se non sapremo vincere le resistenze che si oppongono ai cambiamenti assisteremo ad un continuo declino delle nostre Terme e saremo destinati ad essere sempre più uno dei tanti comuni della cintura di Padova, sempre più luoghi anonimi e senza identità.