La rubrica dell’avvocato
La rubrica dell’avvocatoa cura dell’ Avv. Claudio Calvello
(Patrocinante in Cassazione – DPO e membro di Federprivacy)
CONVOCAZIONE ASSEMBLEA: oramai meglio se via PEC!
L’assemblea ordinaria dei condòmini deve essere convocata almeno una volta all’anno per procedere all’approvazione del bilancio consuntivo delle spese condominiali e per poter procedere all’approvazione del bilancio preventivo per l’anno successivo. È bene chiarire sin da subito che non vi sono modalità tassative per la convocazione dell’assemblea, ma è tuttavia importante che l’amministratore possa dimostrare di avere informato tutti i condòmini. Solitamente, l’amministratore invia una Raccomandata A.R. all’indirizzo del condomino il cui costo verrà fatto gravare sul singolo condomino. Oggigiorno, tuttavia, avendo a disposizione strumenti elettronici quale la PEC, che assicura la stessa validità della raccomandata ma che non ha alcun costo di spedizione, molti amministratori si offrono di inviare in questo modo le convocazioni assembleari. Attivare una PEC è semplicissimo ed ha costi annui davvero contenuti (6 euro circa).
TRUFFE VIA INTERNET: occhio alla (finta) INPS
Sebbene oramai tutti frequentino Internet con assoluta abitualità, possedendo account di posta elettronica e di social network, soltanto in pochi conoscono i rischi che possono annidarsi dietro il loro utilizzo in modo imprudente. L’INPS in particolare ha posto in allerta gli utenti circa i tentativi di frode o raggiri che sovente si verificano online, oramai con diverse modalità, tutti finalizzati al furto di dati personali. Una delle prime cose da sapere è che l’INPS (ma anche le Banche) non acquisisce MAI, né per telefono, né tramite email, le coordinate bancarie degli utenti, o altri dati che permettano di risalire a informazioni finanziarie. Attenzione anche al phishing che è una delle truffe informatiche più diffuse e pericolose e che mira al furto dei dati sensibili degli utenti, attraverso l’invio di email o di SMS che fingono di provenire dall’INPS, ma che in realtà sono inviate da truffatori. Si sono registrati diversi casi in cui gli utenti raccontavano di ricevere frequentemente delle false email, le quali invitavano ad aggiornare i propri dati personali o le proprie coordinate bancarie, cliccando su un link, per poi ricevere il presunto accredito di pagamenti e rimborsi da parte dell’INPS. In verità, quei link non erano affatto riconducibili all’INPS, ma a delle operazioni ingannevoli, finalizzate ad estorcere informazioni sensibili, PIN e password. Insomma, la regola aurea è sempre una: NON FORNIRE MAI (sia al telefono o tramite internet) I PROPRI DATI A NESSUNO!
DECRETO TRASPARENZA E NUOVA INFORMATIVA PRIVACY
Il cd. decreto trasparenza, in vigore dallo scorso 13 agosto, è intervenuto a disciplinare il diritto all’informazione sugli elementi essenziali del rapporto di lavoro, ricavandosi a pieno titolo il suo spazio tra le norme disciplinanti la materia del trattamento dei dati personali. Il decreto trasparenza si applica al lavoro pubblico e privato. La novità non di poco conto, riguarda l’obbligo per il datore di lavoro di informare il lavoratore durante tutto il rapporto sull’adozione di sistemi di monitoraggio automatizzati. Si pensi all’adozione di un sistema elettronico di rilevamento presenze tramite la videosorveglianza dei luoghi in cui opera il lavoratore o al rilevamento della posizione del lavoratore attraverso uno smartphone o altro dispositivo indossabile, etc… Ebbene, la nuova normativa impone l’obbligo di informare – in modo specifico, pena importanti sanzioni – i lavoratori se l’Ente pubblico o l’Azienda privata presso cui si esercita l’attività lavorativa, utilizza tali sistemi. Ne deriva che le attuali informative andranno necessariamente implementate con le informazioni mancanti. Il nostro Studio è a disposizione per fornire assistenza e consulenza nella predisposizione delle nuove informative privacy.