LA STORIA DELLA SESSUALITÀ
L’ Ostetrica delle Terme
A cura di Barbara Benevento
Approfitto del periodo e clima natalizio per raccontarvi una storia: La sessualità nel corso dei secoli.
Partiamo dall’antica Grecia dove la sessualità veniva vissuta liberamente,come un’attività sana e naturale. Questo perché il piacere sessuale era considerato necessario all’equilibrio dell’individuo. Al contrario, l’assenza di attività sessuale suscitava preoccupazione. I ragazzi venivano educati al sesso sin da bambini dagli uomini più anziani e la ricerca del piacere non era solo prerogativa maschile, i greci conoscevano bene il desiderio femminile. Gli stessi medici del Corpus Hippocraticum riconoscevano che le donne avevano bisogno di sesso regolare per non ammalarsi, perché vigeva una falsa credenza che anche le donne producessero un proprio seme essenziale per il concepimento che veniva rilasciato al momento dell’orgasmo. In assenza di attività sessuale, il seme si accumulava producendo una serie di sintomi tipici di una malattia tipicamente femminile nota come isteria. Anche nel mondo romano, il piacere sessuale veniva considerato una cosa buona e normale. Con il passare del tempo, però, la società ha confinato il sesso all’interno del matrimonio e a scopo riproduttivo, a salvaguardare il piacere sessuale femminile fu proprio la credenza, poi rivelatasi erronea, che l’orgasmo femminile fosse necessario alla procreazione: tutto sommato,quindi,una falsa credenza che si è rivelata utile!
Inoltre già i greci e i romani sapevano dell’esistenza di una particolare zona, responsabile del piacere femminile. Però, fu solo nel Rinascimento che uno scienziato veneziano – Matteo Realdo Colombo – scoprì un piccolo organo, una protuberanza, oggi nota come “clitoride” che induce l’amplesso femminile.
Durante l’Ottocento, il piacere diventò prerogativa maschile e l’importanza di quello femminile scomparve quasi del tutto. Le mogli dovevano compiacere il marito e fare figli, mentre le donne non sposate venivano sottoposte a trattamenti medici per affrontare il desiderio non appagato: i cosiddetti “orgasmi clinici”avevano la funzione di curare le donne dall’isteria, o malattia dell’utero.
Finalmente nel XX secolo si assiste a un cambiamento decisivo della condizione femminile con la nuova consapevolezza di una sessualità che non è più solamente prerogativa maschile. Ad esempio, si comprende che all’interno di un matrimonio è necessario l’appagamento sessuale di entrambi i partner. Questo significa che il vero passo avanti, rispetto all’Ottocento, è stato il cambio della concezione della donna: non più solo moglie e madre asessuata, ma una creatura alla ricerca di una propria soddisfazione sessuale.
Ad esempio, l’introduzione del divorzio è stato un passo verso l’autonomia e la diffusione della pillola ha consentito alla donna di gestire la propria fertilità.
Quindi, nel mondo occidentale, la libertà sessuale si raggiunge gradatamente nel corso del XX secolo, un’epoca dove pare che sia le donne che gli uomini possano fare sessualmente tutto ciò che desiderano. Nonostante ciò gli studi dimostrano una sessualità non soddisfacente. Perchè? La scienza ci conferma che il vero appagamento sessuale può passare solo attraverso un’integrazione tra piano fisico,emotivo e relazionale. Soprattutto,se parliamo di sessualità femminile.
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