Stop su piazza Mercato non diventa commerciale
IL MATTINO DI PADOVA 22 febbraio 2017
di Federico Franchin
AVERSA SOSPENDE LA VARIANTE 6, LA RES RICORRE AL TAR
ABANO TERME. Il commissario straordinario Pasquale Aversa ha deciso di sospendere la variante numero “6″ del Piano particolareggiato della zona dei comparti centrali di Abano. Il commissario ha deciso infatti di lasciare al prossimo sindaco l’incombenza di portare avanti o revocare una variante destinata a cambiare radicalmente la geografia della zona di Abano storica. La variante prodotta dall’amministrazione di Luca Claudio infatti prevedeva la realizzazione di un sistema collegato di piazze, sullo stile di Padova, e il cambio di destinazione d’uso di piazza Mercato che, secondo la stessa variante, diverrà commerciale.
Cambio non gradito ovviamente dai commercianti: Ascom e il suo presidente mandamentale di Abano, Michele Ghiraldo, avevano da subito intravisto lo spettro della possibile realizzazione in piazza Mercato di un secondo grande centro commerciale dopo il nuovo Alìper in rampa di lancio nella zona della discoteca Dancing P1. «Condividiamo – fanno sapere da CambiAbano – la scelta del commissario di non approvare la variante 6 del Piano Particolareggiato dell’area Centrale. Nonostante l’immediato ricorso al Tar presentato dai soggetti coinvolti (la Res, società proprietaria di gran parte dei comparti centrali, ndr) nell’appalto, presentato contro la decisione presa dal commissario, il movimento civico CambiAbano è pienamente soddisfatto della scelta di porre in stand by ogni progetto di grande impatto per la città, in particolare la riqualificazione futura dell’area di piazza mercato. Siamo convinti che, attraverso una rielaborazione complessiva del Pat, vada studiato e rivisto, coinvolgendo l’intera cittadinanza, un insieme di opere, in grado di modificare fortemente la fisionomia territoriale, che tra le altre cose, prevede anche la riqualificazione di una parte storica del territorio di Abano. I cittadini devono poter tornare al centro delle scelte amministrative e non essere semplici spettatori. Speriamo in una rottura profonda con il metodo della passata amministrazione. Le scelte importanti per il nostro Comune devono essere concordate con i cittadini, non imposte dall’alto. Confidiamo che il Tar valuti attentamente la decisione presa dal commissario e che tenga conto di tutti gli aspetti, sia tecnici che politici legati a questa vicenda. È giusto che sia la nuova amministrazione a dare la giusta e corretta valutazione sui progetti che andranno a dare una nuova immagine del paese».